Protezione civile più forte con l’hovercraft

FELTRE. Un soccorso persona sul torrente Colmeda con l’uso del nuovo hovercraft acquistato grazie al contributo della Regione e poi tutti alla stazione ferroviaria per inaugurare la sede ottenuta in comodato d’uso gratuito da Rfi e risistemata dopo due anni di lavoro dei soci. Una domenica davvero speciale per i Sommozzatori Feltre e più in generale per la protezione civile, che vede un ulteriore potenziamento nella dotazione di mezzi di soccorso da usare in caso di emergenza. L’hovercraft si è dimostrato in grado di muoversi agilmente sulle acque a cavallo dei ponti delle Tezze e della metallurgica dove è stato allestito il teatro della dimostrazione che ha coinvolto la squadra locale del soccorso alpino, quella sanitaria dell’Ana di Belluno, il Radio club Feltrino e l’Ari. Costato più di 40 mila euro potrà diventare patrimonio di tutta la protezione civile del Veneto se come auspicato dal consigliere regionale Dario Bond sarà stipulata di una convenzione tra Regione e sommozzatori che permetta in caso di necessità di trasferire l’hovercraft in altre zone colpite da calamità. In attesa di un vero banco di prova il mezzo c’è e il personale in grado di usarlo pure dando un segnale di grande efficienza della rete di soccorso della nostra protezione civile. In tanti si sono radunati sui due ponti per osservare le operazioni di salvataggio avvenute in due fasi: nella prima la persona infortunata è stata recuperata sul greto del Colmeda nelle vicinanze del ponte della metallurgica dopodiché grazie all’hovercraft è stato trasportato controcorrente fino al ponte delle Tezze dove è stato issato dal personale del soccorso di un’imbracatura per essere infine consegnato alla squadra sanitaria che ha portato via il ferito in ambulanza. Applausi per tutti i protagonisti.
Dopo il rompete le righe volontari e autorità si sono trasferiti alla stazione ferroviaria dove un edificio ormai dismesso da Rfi era stata assegnato un paio d’anni al gruppo Sommozzatori in comodato gratuito. Un periodo usato bene dai soci coordinati dal presidente Marco Gazzi: sono stati loro a sistemare un po’ alla volta l’edificio rendendolo ora una sede accogliente e funzionale: «mancano ancora alcuni interventi», ha sottolineato Gazzi, «come la tinteggiatura delle pareti esterne e il rifacimento del tetto, ma non ci perdiamo d’animo. Saranno i prossimi interventi da eseguire».
Roberto Tonellato della protezione civile della Regione ha ricordato come i vigili del fuoco restino la punta di diamante delle forze di soccorso, «ma va detto che il volontariato sta crescendo e che grazie a questi mezzi moderni ci può essere un più frequente affiancamento». Il sindaco Perenzin e l’assessore alla protezione civile Adis Zatta hanno voluto condividere i meriti con Maurizio Zatta, assessore nella passata legislatura e vero artefice dell’operazione che ha portato ad assegnare l’edificio ai sommozzatori. L’inaugurazione della sede è stata l’occasione per annunciare una grande esercitazione nazionale di protezione civile che si svolgerà dal 13 al 15 settembre con Longarone a fare da fulcro nell’ambito delle manifestazioni per i cinquant’anni dalla tragedia del Vajont. Il momento clou sarà sabato con la simulazione di un terremonto con epicentro a Tambre che coinvolgerà 29 Comuni di prima fascia (quindi toccati direttamente dagli effetti del sisma) più altri cento di seconda fascia. Sarà dunque una grande mobiltazione per l’intero apparato della protezione civile. Dopo il taglio del nastro alla presenza della senatrice Raffaela Bellot e dell’onorevole Roger De Menech, tutti a tavola grazie alle pietanze preparate dagli alpini dei gruppi di Pedavena e Farra e servite dagli stessi soci sommozzatori.(r.c.)
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