Pronte le chiavi di casa per dodici famiglie

SEDICO. Profumano di nuovo e di alta qualità i dodici nuovi alloggi Ater che sono stati completati al Mas. Nello stabile che un tempo ospitava il convitto della scuola casearia oggi c'è un bel palazzo dove a breve andranno ad abitare dodici famiglie. Le chiavi verranno consegnate tra qualche giorno; intanto ieri gli appartamenti sono stati inaugurati, alla presenza dei vertici dell'Ater, del Comune di Sedico e dell'assessore regionale Massimo Giorgetti. La Regione ha fatto la sua parte, economicamente parlando, staccando un assegno da 1,8 milioni di euro (su un importo complessivo di 2.340.000), ma Giorgetti ha puntato l'attenzione sul lavoro di squadra: «Questo intervento non ha portato via un metro quadro all'ambiente, ha riqualificato uno stabile degradato e fornito una risposta sociale alle famiglie», ha detto, «il tema della casa, come quello del lavoro, sarà centrale nei prossimi anni, e bisognerà trovare una risposta anche per quella cosiddetta “fascia grigia”, persone che non hanno un reddito così basso da ottenere un alloggio Ater, ma non sono così ricche da poter accendere un mutuo».
OBIETTIVO QUALITA' Negli ultimi anni l'Ater ha modificato la tipologia costruttiva, puntando su piccole palazzine con meno alloggi ma di alta qualità: «Guardiamo alla scelta dei materiali», ha detto il presidente Giovanni Puppato, «ma questi appartamenti sono anche stati realizzati mirando al risparmio energetico». Il sindaco Piccoli ha poi ricordato che «l’intervento si inserisce in un contesto di riqualificazione di un'intera porzione del Mas».
AFFITTI IN REGOLA «Nonostante le difficoltà del periodo, assistiamo a un calo della morosità degli inquilini», sottolinea il direttore dell'Ater, Carlo Cavalet. Un po' di sofferenza, però, c'è nell'ambito delle locazioni: «I canoni di affitto continuano a scendere», aggiunge. La spiegazione è presto fatta: essendo calcolati sul reddito della famiglia, se questo cala viene abbassata anche la cifra da corrispondere all'Ater. «Si tratta di circa 1-2 punti percentuali l'anno, attorno ai 50 mila euro in tutto, una cifra che non ci mette in difficoltà però».
ALLARME IMU Per l'Ater la nuova Ici sarà «una mazzata», per usare le parole di Cavalet. Gli alloggi di edilizia residenziale popolare, infatti, verranno considerati al pari di una seconda casa, e l'aliquota sarà del 7,6 per mille. Un salasso da 490 mila euro l'anno, che per l'Ater significherebbe «andare con il bilancio in rosso», continua Cavalet. «Si rischia quello che si chiama fallimento fiscale. Già paghiamo 700 mila euro di tasse all'anno, aggiungendo i 500 mila dell'Imu arriveremmo a 1,2 milioni di euro (su un incasso di 3 milioni)». La speranza è che passi l'emendamento con cui lo Stato rinuncerebbe alla sua parte di aliquota (3,8 per mille), dimezzando l'imposta.
Alessia Forzin
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