Produzione agricola di nicchia: in Agordino parte dalle sementi antiche
Al centro Orti rupestri di San Tomaso distribuite varietà tradizionali a oltre venticinque persone. Avranno il compito di moltiplicare i semi per arrivare poi ad una coltivazione in scala maggiore

«Un fatto storico in Agordino: mi auguro sia l’inizio di una nuova era dove la terra torna ad essere protagonista con i prodotti che hanno sfamato generazioni».
Così il sindaco di San Tomaso, Moreno De Val, definisce l’incontro con cui al centro Orti rupestri del paese sono stati distribuiti vari tipi di sementi a oltre venticinque persone.
Un fatto che segna una tappa significativa di un percorso iniziato diversi anni fa dall’amministrazione di San Tomaso, per dare nuova dignità alla terra, valorizzare i suoi storici prodotti e a rivitalizzare una cultura agricola secolare.
«Ad aver ricevuto le sementi», dice De Val, «sono stati coloro che avevano svolto il corso promosso nei mesi scorsi qui al centro Orti rupestri, ma anche altre persone che nel tempo hanno dimostrato interesse verso questo nostro progetto. Vanno ringraziati i custodi che hanno coltivato e mantenuto fino ad oggi queste sementi, piantate in piccoli orti sparsi sul territorio».
“Lirón” (camelina sativa), fagioli e granoturco di vari tipi, orzo e altre sementi sono dunque stati dati in prestito ai coltivatori affinché possano moltiplicarli. Alla distribuzione erano presenti anche i tecnici Renato Da Ronch e Joannes Keintzel che hanno seguito il progetto dall’inizio.
«Quest’anno», sottolinea il sindaco di San Tomaso, «dal momento che la quantità di semi è limitata, quello che chiediamo ai nostri amici coltivatori è di farli duplicare o triplicare in modo che nei prossimi anni si possa avere prodotto».
L’intenzione di De Val e dei suoi collaboratori, infatti, è quella di lavorare ancora affinché da un lato si mantenga e si rafforzi la biodiversità, dall’altro si crei una piccola economia legata alla vendita di prodotti di nicchia. «A breve», dice il sindaco, «andremo a creare una società senza scopo di lucro – Associazione Orti rupestri Aps – che gestirà il centro Orti rupestri e che potrà anche partecipare a bandi dedicati per ottenere contributi. Quest’anno facciamo il primo passo teso alla moltiplicazione delle sementi, ma stiamo già operando per il futuro predisponendo una convenzione con enti e associazioni che ci forniranno adeguato supporto nella certificazione dei prodotti».
In località Al Pian, nei pressi degli impianti sportivi, infatti, si sta progettando un centro negli spazi che prima ospitavano gli spogliatoi, dove svolgere le attività di insacchettamento e di invasettamento dei prodotti.
«Quando lo avremo realizzato», dice De Val, «a quel punto potremo confezionare i prodotti con cui raggiungere l’utente finale, sia esso un privato o un albergo o un ristorante. Avremo prodotti di nicchia, certificati in virtù di un percorso di coltivazione preciso».
La soddisfazione da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale (in particolare la vicesindaca Maria Josè Gaiardo) è dunque grande.
«L’interesse che abbiamo riscosso», conclude il sindaco di San Tomaso, «è andato oltre le aspettative. Siamo orgogliosi di contribuire a perpetuare nei campi e sulle tavole dei prodotti che hanno sfamato generazioni. L’intenzione è quella di promuovere nuovi corsi per coltivatori in collaborazione con il Centro consorzi di Sedico, così, in parallelo alle sementi, si moltiplicheranno anche i seminatori».
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