Procedura di infrazione sulle targhe estere

I gelatieri dell’Uniteis hanno fatto partire una procedura legale a Bruxelles appellandosi alle normative europee



La Commissione europea potrebbe far scattare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, in quanto non rispetterebbe il diritto comunitario sulla libera circolazione di persone e mezzi. E non dà la possibilità di avere più residenze.

È la procedura di infrazione attesa dai gelatieri in Germania dell’Uniteis, capitanati da Dario Olivier, che ancora nella primavera scorsa ha presentato a Bruxelles una denuncia, curata legalmente dagli avvocati Viscardini e Donà di Padova. Un’azione legale che ha trovato il pieno appoggio dell’Associazione bellunesi nel mondo e della Fiera di Longarone.

Passerà da qui la soluzione al problema delle multe e dei sequestri comminati in base al decreto Sicurezza a chi circola nei nostri paesi con auto dalla targa straniera?

Olivier se lo augura pur esprimendo “viva soddisfazione” per la picconata alla norma del decreto Sicurezza inferta il giudice di pace di Belluno Fabrizio Schioppa, a seguito del ricorso presentato dal giovane gelatiere zoldano Nico Gavaz e dal suo legale, l’avvocato zumellese Pierluigi Cesa.

La norma – spiega in sintesi la motivazione della sentenza depositata ieri l’altro – non tiene conto della legittimità della doppia residenza e del fatto che una delle due è predominante come nel caso dei gelatieri bellunesi, che trascorrono all’estero 7-8 mesi all’anno. E soprattutto viola gli stessi trattati che stanno alla base dell’Unione europea, quelli sulla libera circolazione delle persone e delle merci.

«Si tratta, in sostanza, delle stesse ragioni per cui ci siamo rivolti alla Commissione europea denunciando l’infrazione», spiega il presidente Olivier. «Noi chiediamo, in sostanza, che anche in Italia sia applicato il diritto comunitario che prevede più residenze e l’individuazione di quella principale o “normale”, come viene definita in gergo, che vale ad esempio per il fisco, quindi per la denuncia dei redditi e pure per la patente».

Basta un criterio per fissare questa residenza principale: abitare in quel posto 6 mesi ed un giorno. Per i gelatieri ed i loro collaboratori il problema della discrezionalità, dunque, non si porrebbe.

Uniteis ha cercato le vie governative e politiche per cambiare il decreto Sicurezza. Ha sollevato il problema sia in sede di ministero dell’Interno che di ministero dei Trasporti. Niente da fare, tutto troppo lungo e complicato. Di qui il ricorso a Bruxelles.

«Adesso aspettiamo fiduciosi», conclude Olivier. Che, appunto, plaude all’iniziativa di Gavaz e alla decisione del giudice di pace, tuttavia sostenendo nel contempo che occorre procedere per una soluzione generale, unitaria.

Intanto le ammende comminate quest’inverno sono oltre una decina e tutte molto salate. «Questo fa problema, ma lo fa soprattutto la circostanza», sottolinea il presidente Uniteis, «che i gelatieri hanno dovuto trattenere le loro auto in garage e non si muovono più di casa. Quindi non spendono, non investono e l’economia delle nostre valli ne risente, come mi è stato ampiamente riportato».

Nella sentenza, tra l’altro, il giudice elenca le molte difficoltà che devono fronteggiare i gelatieri e sottolinea che i lavoratori stagionali all’estero meritano di essere tutelati per evitare «irragionevoli differenze di trattamento». —



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