Pretende i soldi della coca: c’è la tentata estorsione

Condannato un albanese che ha minacciato un cliente per il denaro. Assoluzione invece dall’ipotesi di reato di lesioni per non aver commesso il fatto 

PEDAVENA. Credito di 20 dosi di cocaina. Per una somma sui 1.500 euro, l’albanese Shkelzen Godini era finito a processo per tentata estorsione e lesioni a un consumatore di Pedavena, in quanto il cliente insolvente le avrebbe prese da lui e altre due persone. Godini è stato condannato ieri mattina dal giudice Feletto a un anno e due mesi e 400 euro di multa, più le spese processuali, con pena sospesa. Il Tribunale l’ha riconosciuto colpevole soltanto per la tentata estorsione, assolvendolo con formula piena dall’altro reato per non aver commesso il fatto.

Il pubblico ministero Rossi aveva chiesto una condanna complessiva a tre anni e altrettanti mesi più 2.000 euro, ritenendo completamente dimostrata la penale responsabilità dell’imputato. Mentre il difensore Tullio Tandura, che aveva cominciato la discussione con la produzione di una sentenza favorevole al proprio assistito, l’ha conclusa con la richiesta di assoluzione, sostenendo che la parte offesa ha reso una testimonianza per niente spontanea e disinteressata, mentendo sapendo di mentire. Questo perché aveva dei motivi di astio nei confronti della controparte.

Succede a Pedavena il 7 luglio di tre anni fa, per via di un debito: secondo la procura della Repubblica, la parte offesa viene aggredita dall’imputato e altri due uomini non meglio identificati. Pugni e spintoni che gli provocano una contusione a una spalla guaribile in pochi giorni. Le botte sono accompagnate da minacce del tipo «stai attento perché so dove abiti e i miei amici verranno a trovarti».

Era soltanto il primo avvertimento e non ce ne sarebbero stati altri, pertanto grande attenzione e vediamo di tirare fuori questi soldi. Quello che doveva fare la vittima era consegnare questa somma, per pagare i 20 grammi di droga acquistati. C’era questo insoluto che andava sanato al più presto, evidentemente anche con le cattive. Ma niente da fare.

Il cliente è andato al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre a farsi medicare. Il certificato medico gli è servito per andare dai carabinieri della Compagnia feltrina a presentare una denuncia per i reali di lesioni personali e tentata estorsione. Il processo è terminato con una condanna (dovrebbe essere presentato appello) e un’assoluzione.
 

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