Prelievi di ghiaia dal Piave il pm chiede le condanne

BELLUNO
Il pubblico ministero Massimo De Bortoli ha chiesto la condanna per tutti e dieci gli imputati, finiti a processo, con accuse diverse, per le presunte indebite estrazioni di ghiaia nell’alveo del Piave al Vinchetto, tra Lentiai e Feltre. Si tratta di Giuseppe Carestiato, 61 anni di Belluno, Daniele Casanova, 27 anni dell'Alpago, Giovanni Dal Mas, 52 anni dell'Alpago, Ernesto Dazzi, 51 anni dell'Alpago, Manlio De Cian, 51 anni di Sedico, Maria Bianca Gambini, 58 anni di Belluno, Matteo Lot, 64 anni di Follina, Alvise Lucchetta, 52 anni di Falcade, Ivo Romor, 44 anni di Ponte nelle Alpi, Carolina Salvadori, 78 anni di Ponte nelle Alpi (difesi dagli avvocati Roberto Pregaglia, Massimo Moretti, Annamaria Coletti e Livio Viel). Un gruppo eterogeneo di imprenditori, operai e pure funzionari del Genio Civile. Le concessioni per l'estrazione di ghiaia erano regolari. Il punto è che secondo la procura alcune ditte specializzate nel commercio di inerti avrebbero estratto dal demanio idrico materiale per oltre 20.000 metri cubi di ghiaia, quando la concessione ne permetteva circa 14.000 metri cubi. Le accuse sono quelle di furto per le ditte, falso per i funzionari del genio civile ed il progettista e favoreggiamento per operai e camionisti delle ditte coinvolte.
L'indagine è partita all'inizio del 2006 quando il Corpo Forestale iniziò una serie di controlli sull'attività di estrazione di ghiaia dall'alveo del Piave in una località tra Lentiai e Feltre. Lì erano al lavoro le ruspe di due ditte che commerciano inerti. Il sospetto era quello che le ditte portassero via quantità di inerti di parecchio superiori a quelle autorizzate.
Nel corso della sua requisitoria, ieri, il pm De Bortoli ha chiesto la condanna ad un anno e 6 mesi e 600 euro di multa per Gambini e De Cian della Edilcostruzioni (l’azienda titolare dell’autorizzazione all’estrazione), un anno e 500 euro di multa per Salvadori e Romor della Romor di Ponte nelle Alpi(la ditta che estraeva ghiaia), 8 mesi per Carestiato (progettista e direttore dei lavori) e Lucchetta (Genio Civile), e 6 mesi per Casanova, Dazzi, Dal Mas e Lot (operai e camionisti delle ditte coinvolte).
Diversa la posizione delle difese, supportate dalla consulenza del professor D’Alpaos che ha contestato le conclusioni di pm e del perito, l’ingegner Calzavarra. Per D’Alpaos , nel calcolo del materiale estratto non fu effettuata nessuna prova empiricaper verificare il peso specifico e l’aumento del volume. I conti fatti dagli investigatori sarebbero stati sballati. Si torna in aula il 2 novembre per le repliche e la sentenza.
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