Poste, un disastro il recapito: «Riviste sempre in ritardo»

La rabbia di Abm: «Denunceremo questa situazione da terzo mondo all’Agicom». L’amarezza di Arrigoni (Amico del Popolo): «Rischiamo di perdere abbonati»
- Un portalettere in azione
- Un portalettere in azione

BELLUNO

Sempre più difficile la situazione del recapito in provincia di Belluno. Tanto che l’Abm sta pensando di inoltrare una segnalazione all’Agicom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. «Siamo stanchi dei continui disservizi di Poste. Oltre a far lievitare le spese per la consegna del nostro mensile, stanno stancando i nostri iscritti. Qualcuno sta pensando di recedere dall’abbonamento», dice Oscar De Bona. «Non è possibile che per consegnare il nostro giornale a Belluno servano anche tre settimane, quando il centro di smistamento è in via del Candel».

Soltanto a maggio i Bellunesi nel mondo avevano incontrato i vertici del Nord Est di Poste per parlare dell’inefficienza del servizio. «La società ci aveva assicurato un miglioramento del servizio, ma a oggi non abbiamo visto nulla. Anzi, continuano le segnalazioni di ritardi, mancati recapiti o recapiti sbagliati. È un disastro», precisa il presidente.

Nel frattempo, a causa di questi disservizi, l’Abm è costretta a pagare la nuova consegna della rivista agli abbonati. «Quando l’iscritto ci segnala che il mensile non è arrivato, provvediamo a spedire un’altra copia e questo significa un aggravio di spese. L’anno scorso, solo per le spedizioni normali con Poste, abbiamo speso oltre 18 mila euro e la stessa somma all’incirca sarà pagata anche quest’anno».

Quando l’associazione è costretta a inviare nuovamente la copia della rivista, la spedizione viene a costare 3,6 euro: «È una presa di giro. Tutto questo è il risultato della riduzione del servizio di recapito iniziato qualche anno fa e dei continui cambi dei portalettere. Un giorno sono a Belluno, il giorno successivo li spostano in un altro comune e questo impedisce loro di conoscere il territorio. Così, il servizio postale in Italia è sceso molto più in basso dei livelli da terzo mondo».

Difficoltà e disagi sono lamentati anche Carlo Arrigoni, direttore del settimanale di informazione “Amico del Popolo”. «I casi di ritardi nella consegna del nostro settimanale sono a macchia di leopardo in provincia. E cosa dire dei mancati recapiti? Qualcuno poi si trova a ricevere anche due o tre numeri insieme». «La situazione è difficile», sottolinea Arrigoni, «e questo dipende non solo dalla consegna a giorni alterni, ma anche dal cambio continuo dei portalettere. Il problema per noi diventa di una certa rilevanza, visto che qualche abbonato, stufo dei disguidi, potrebbe decidere di annullare l’abbonamento». E la situazione non pare possa migliorare visto che gli stessi esponenti di Poste «ci hanno detto che le forze per garantire un servizio migliore non ci sono», conclude Arrigoni.

Lamentele arrivano anche da molti abbonati del mensile santagiustinese Veses. «Molto spesso i ritardi o le mancate consegne dipendono da indirizzi sbagliati che ci vengono forniti», precisa il presidente Luciano Dal Molin, «ma non mancano nemmeno disguidi ingiustificati. E sono molte le persone che si lamentano e questo rappresenta un problema per gli abbonamenti. Attualmente noi ci serviamo di Poste per il recapito in provincia e in Italia, mentre all’estero ci appoggiamo a un servizio svizzero». —
 

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