Ponte progetta il bike sharing

Dalla Regione un contributo di 50 mila euro: previste 13 bici elettriche per turisti e residenti
paolo vendramini
paolo vendramini

PONTE NELLE ALPI. Dopo l’inaugurazione delle piste ciclabili che attraversano il suo territorio, Ponte nelle Alpi si prepara al lanciare il progetto di bike sharing. Il Comune ha infatti ottenuto dalla Regione Veneto un contributo di 50 mila euro. La graduatoria è stata pubblicata nel Bur regionale all’inizio di settembre e il progetto presentato da Ponte si trova al trentunesimo posto nella graduatoria, nell’elenco dei 54 Comuni ammessi a contributo (tra cui figurano, per la provincia di Belluno, anche Feltre, i Comuni del Centro Cadore e della Val Boite, Sedico, Longarone, Sovramonte, Cesiomaggiore, Sappada).

«Ponte nelle Alpi è destinato a diventare Comune della bicicletta e della mobilità sostenibile», commenta il sindaco Paolo Vendramini. «Il programma di interventi promosso e finanziato dalla Regione è infatti finalizzato alla promozione di una mobilità compatibile con il rispetto dell’ambiente».

L’iter per la presentazione a Venezia del progetto pontalpino è stato seguito dall’assessore Monica Camuffo e dal consigliere Marta Viel. «Ai 50 mila euro della Regione andranno ad aggiungersene altri 10 mila che stanzieremo come Comune», dice ancora il primo cittadino. «Le tempistiche per la realizzazione del progetto saranno celeri. Abbiamo infatti 120 giorni di tempo per sviluppare la progettualità».

A Ponte nelle Alpi ci saranno 13 biciclette di tipo elettrico e tre i punti in cui verranno raccolte per poi poter essere utilizzate da residenti e turisti: presso la biblioteca, vicino al Comune e alla Ponte Servizi. Non mancheranno poi, ovviamente, le colonnine per la ricarica.

«Camuffo e Viel stanno inoltre pensando alla realizzazione di un’applicazione informatica per le prenotazioni, per la promozione del territorio e per tutto ciò che concerne un’eventuale cauzione. Vedremo anche se il servizio sarà gratuito oppure se si prevederà una tariffa», continua Vendramini. «Il bike sharing consentirà una maggiore comunicabilità tra le diverse aree del paese e permetterà agli abitanti, e soprattutto a chi verrà a visitare il nostro territorio, di poterlo percorrere nel pieno rispetto dell’ambiente e senza fatica». Vendramini non esclude di avviare forme di collaborazione con gli altri Comuni: «Lavorare insieme sarebbe molto positivo. Ora, inoltre, si tratterà di trovare un gestore per il servizio del bike sharing sul territorio, decidendo se lasciare la gestione in capo al Comune o se affidarla a un’associazione oppure a un soggetto privato, in quest’ultimo caso tramite un bando».

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