Ponte della Priula, il bypass fuori uso per settimane

Infuria nel Trevigiano la polemica per la struttura spazzata via dal maltempo  Il governatore: «Programmato per autodistruggersi, non abbiamo risorse»
Allegranzi Ponte della Priula Baypass
Allegranzi Ponte della Priula Baypass

SUSEGANA

Brutte notizie per chi sperava che il bypass sul Piave, tra Susegana e Nervesa, si potesse riparare nel giro di qualche giorno: Anas ha comunicato alla Regione che ci vorranno «diverse settimane». Doccia fredda anche per i sindaci e i comitati che hanno chiesto di liberalizzare l’A27 tra Conegliano e Treviso Sud finché il disagio non sarà risolto. La Regione ha passato la palla al Ministero: «Noi non abbiamo risorse» risponde il governatore Luca Zaia, «ma siamo pronti a gestire un tavolo tra Ministero delle Infrastrutture e Autostrade perché si trovi una soluzione».

la conta dei danni

Ieri Anas non aveva ancora una rendicontazione ufficiale, ma bastavano le foto dell’alveo - dopo che la piena si era ritirata - per rendersi conto della situazione. Non solo le bretelle del ponte provvisorio danneggiate dall’acqua, ma anche le impalcature del cantiere per il restauro del ponte vecchio smantellate dalla forza della corrente. I tecnici Anas hanno effettuato un sopralluogo ieri mattina, ma alcune aree della bretella erano ancora coperte dall’acqua. Oggi è previsto un ulteriore peggioramento, quindi i tempi si allungano inevitabilmente.

la polemica sulla tenuta

Sulla vicenda è intervenuta anche la Regione, con il governatore Zaia: «Premetto che il responsabile del cantiere è Anas, ma da quanto mi è stato riferito ci vorranno diverse settimane per attendere che la zona si asciughi ed effettuare i lavori di ripristino». Ma è normale che il bypass sia finito sotto al primo test vero e proprio? «Quel ponte aveva la prescrizione, scritta, che in caso di piene le rampe dovessero essere portate via, per evitare di creare un pericoloso effetto diga. Che fosse una caratteristica messa nero su bianco sul contratto dei lavori l’ho verificato personalmente. Per farlo più alto sarebbe servito il calcestruzzo come un ponte vero, ma allora sarebbe diventata una struttura fissa». C’è un problema in più per quanto riguarda i tempi di riapertura. Esiste il rischio, infatti, che serva una nuova bonifica dell’area - operazione che comporterebbe un aggravio di tempi e costi - perché la piena ha trascinato a valle materiali e detriti che andrebbero ricontrollati. L’alternativa è che Anas porti a Susegana ghiaia da fuori provincia già controllata. La riapertura del viadotto principale è invece prevista per aprile 2019, e non ci saranno accelerazioni, anzi, la “brentana” ha spazzato via le impalcature e il cantiere ha fatto un passo indietro.

riapertura dell’a27

Visto che i disagi continueranno a lungo, continuano a fioccare le richieste istituzionali di liberalizzazione dell’A27 per il tempo necessario ai lavori. Ieri è toccato a Cgil Treviso, con Nicola Atalmi: «I lavori al Ponte della Priula e il contemporaneo crollo del bypass sul Piave stanno creando una situazione insostenibile dal punto di vista della viabilità con gravi conseguenze su lavoratori e imprese in primis. Stupisce che chi ha realizzato il bypass non abbia preventivato situazioni di piena anche eccezionali come quella avvenuta. Ma ora la priorità è risolvere la situazione. Chiediamo al governatore Luca Zaia e al governo di intervenire rapidamente con Autostrade per l’Italia al fine di permettere il libero scorrimento in quel tratto».

pressing su toninelli

Non arriverà alcun aiuto dalla Regione, Zaia però assicura che farà pressione sul ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, perché si apra il tavolo con Autostrade: «Il ministero è socio di Anas, e Autostrade opera con una concessione vigilata dallo stesso ministero. Bisogna ragionare per trovare una soluzione». —

Andrea De Polo



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