Poloni: «Il problema sarà gestire il teatro il prossimo anno»

BELLUNO. «Cercheremo di portare avanti al meglio quanto già stabilito e di tenere aperta la Fondazione per il tempo che ci resta. Il problema della Fondazione è ormai finito, con l'uscita di scena della Regione; resterà invece da capire come poter gestire il teatro per la prossima stagione».
Non sarà un compito facile quello che attende il neo presidente della Fondazione, Renzo Poloni, dall’altro ieri sulla poltrona della dimissionaria Nicoletta Comar.
E proprio quest'ultima prima di chiudere definitivamente la porta dietro di sé, vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe precisando alcune cose: «La Fondazione teatri è in crisi almeno dall'inizio dell'anno 2012, se non da prima, come ben sa chi ha letto i verbali, gli atti e le carte. Nel gennaio del 2012 il consiglio di indirizzo si era espresso nella maggior parte dei suoi componenti in maniera molto chiara: pagare i debiti, sostenere l’ordinaria amministrazione e non prendere alcuna nuova iniziativa fino al giugno 2012. Il Consiglio di gestione ha ritenuto di non dover recepire tali indicazioni (nominando, al contrario, un consulente), di programmare una stagione teatrale rivelatasi economicamente non sostenibile e di ignorare o rimandare il pagamento dei debiti pregressi. Questa è la situazione in cui mi sono trovata ad operare. Credo di aver contribuito almeno a dirimere alcune questioni e a fare chiarezza su altre».
Ma il problema è sempre quello della mancanza di risorse. «Dal 2013 non avremo più soldi, ma con il ridimensionamento del programma della stagione, deciso dalla presidente Comar, forse riusciremo a completare il tutto. Garantiremo la sopravvivenza», precisa il neo presidente. «Dobbiamo in questi sei mesi onorare gli impegni presi, tra cui la transazione approvata col Tib. Riusciremo a pagare anche una tranche dei contributi per il 2012, mentre per il 2013 non so se avremo i soldi per garantirli. Altrimenti dovrà intervenire il Comune di Belluno per chiudere i conti».
A oggi la Fondazione deve ancora ricevere i soldi della Provincia e della Regione, mentre attende alcuni crediti Iva. «In attesa di questi pagamenti, chiederemo degli affidamenti provvisori alle banche», spiega Poloni, che evidenzia come ormai il fondo di garanzia della Fondazione non esista più.
Arrivare quindi alla fine della stagione, a giugno, sarà molto impegnativo e difficile, ma il presidente non è di quelli che si arrendono facilmente. Intanto potrebbe essere prorogato il contratto con Mattiello, per garantire i due spettacoli del teatro Parenti. (p.d.a.)
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