Pieve, il 150º bussa alle porte

Comune e comitato definiranno le iniziative il 23
Luigi Coletti
Luigi Coletti
 
PIEVE DI CADORE.
Era il 31 luglio 2010 allorché, nella sede della Magnifica, si tenne una riunione preliminare tra i comitati bellunese e cadorino da una parte ed alcuni sindaci del Cadore dall'altra al fine di sondare le possibili forme di celebrazione dell'anniversario del 150º dell'Unità nazionale e la disponibilità delle amministrazioni comunali ad investirvi risorse.  In quell'occasione il Comune di Pieve, rappresentato dal sindaco Maria Antonia Ciotti e dall'assessore alla Cultura Maria Giovanna Coletti, espresse interesse per il ventaglio di iniziative avanzate dal comitato. L'ipotesi di lavoro allora presentata prevedeva una serie di mostre fotografiche e documentarie dislocate sull'intero territorio cadorino, complementari e sinergiche tra loro e spazianti in un arco di tempo che va dai moti del 1820-21 fino alla Grande Guerra.  Nel contesto di tale piano di massima la sezione della mostra proposta per Pieve era quella intitolata "Unità nei propositi e nelle speranze", con un'esposizione di immagini, biografie e testimonianze di personaggi cadorini noti e meno noti che contribuirono, nella piccola patria o anche fuori di essa, sia col pensiero che con l'azione, alla costruzione dell'Italia (Luigi Coletti, Alessandro Foraboschi, Enrico Monti, Girolamo Costantini, don Gabriele Gregori, Luigi Galeazzi e tanti altri ancora).  Oltre a questa mostra, da tenersi nella Sala Coletti di Tai, erano state avanzate ulteriori iniziative, come ad esempio quella di aggiornare e ristampare l'ormai datata pubblicazione con tutti i decorati e caduti cadorini e quella di coinvolgere i molti gruppi corali attivi tra Pelmo e Peralba nel recupero e nella riproposta di vari canti risorgimentali o patriottici.  In attesa di risposte certe sull'effettiva volontà e disponibilità degli altri comuni, quello di Pieve ha predisposto nella sua sede per sabato 23 alle 11 un incontro con il comitato per il 150º per definire in vista del bilancio le proprie iniziative da realizzare il prossimo anno.  Se è vero che la Medaglia d'Oro concessa al Comune di Pieve nel 1898 fu in verità un riconoscimento concesso all'intero Cadore per la sua indomita resistenza all'Austria, non può certo stupire che proprio dalla piccola capitale del Cadore parta oggi un percorso di celebrazioni che, senza enfasi e retorica, dovrà essere fondato necessariamente sulla condivisione e sull'unità.

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