La Repubblica Ceca domina la Dolomiti Rescue Race
In gara tra Calalzo e Pieve di Cadore 63 squadre (formate ciascuna da quattro soccorritori), provenienti da tutta Italia e da sette nazioni. Secondo posto per il team della Valle Brembana, terzi gli uomini delle Valli di Lanzo, Usseglio, Lanzo, Forno Alpi Graie.

I soccorritori della Repubblica Ceca si aggiudicano nuovamente la Dolomiti Rescue Race, la gara che ogni anno raduna volontari da tutta Europa, accomunati degli stessi ideali di altruismo e solidarietà. Con 63 squadre al via (le squadre di Vicenza e Verona hanno rinunciato a partecipare, poiché impegnate nella ricerca di un escursionista disperso sulle montagne di Recoaro Terme), 8 nazioni rappresentate e 4 team femminili la Dolomiti Rescue Race si dimostra come ogni anno un importante momento di ritrovo per chi dedica il proprio tempo a favore del prossimo.
Primi classificati, con il tempo di 2 ore, 9 minuti e 38 secondi, sono stati ancora una volta i soccorritori della Repubblica Ceca. A seguire sul secondo gradino del podio il team della Valle Brembana (2.10.23), terzi i soccorritori delle Valli di Lanzo, Usseglio, Lanzo, Forno Alpi Graie (2.10.32). Ai piedi del podio la Guardia di Finanza, prima per quasi tutta la lunghezza del percorso. Prima squadra femminile, le soccorritrici della Slovenia in 3 ore 20 minuti e 19 secondi.
Oltre agli appartenenti al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico arrivati da tutta Italia, hanno partecipato i mountain rescuers di Repubblica Ceca, Slovenia, Romania, Polonia, Austria, Serbia, Croazia; per la prima volta presente una squadra del Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori "Teseo Tesei" di La Spezia.
Organizzata dalla stazione del Soccorso alpino di Pieve di Cadore, con il supporto della II Delegazione Dolomiti Bellunesi e del Soccorso alpino e speleologico Veneto, la gara si tiene a squadre di quattro componenti ciascuna, dotate di materiale tecnico individuale e di gruppo. Partenza da Praciadelan, in comune di Calalzo, con dislivello positivo di 1.230 metri, di cui 250 metri di cresta rocciosa esposta attrezzata. La discesa si effettua con calata in corda doppia di sessanta metri fino al sentiero che, con dislivello negativo di 1100 metri, conduce al fondo valle.Prima dell’arrivo nella centralissima Piazza Tiziano a Pieve di Cadore, ogni squadra ha assemblato la propria barella, per poi tagliare il traguardo trasportandola. L’intero percorso si è sviluppato sulle pendici dell’Antelao con lo scenario del Gruppo delle Marmarole e degli Spalti di Toro a fare da cornice all’appassionante gara.
«Questa manifestazione», dicono gli organizzatori, «è nata con lo scopo di incontrarsi e confrontarsi, di stringere amicizia con tutti i componenti del Soccorso Alpino d’Italia e del mondo, in un contesto diverso da quello operativo d’intervento o addestramento. Non solo quindi un evento meramente sportivo, ma l’occasione per condividere con le famiglie e amici una giornata di spensieratezza con lo spirito che contraddistingue ogni soccorritore».
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