Pieve adotta le bacheche per le epigrafi

PIEVE DI CADORE. Non più discussioni per esporre un’annuncio mortuario sulle bacheche comunali: da qualche giorno le agenzie di pompe funebri hanno degli spazi a loro riservati.
Risolto, a Pieve di Cadore, il conflitto di lunga data relativo alle bacheche comunali dedicate all’esposizione delle locandine delle manifestazioni e sulle quali da sempre venivano affisse anche le epigrafi delle persone defunte. L’amministrazione comunale ha acquistato cinque bacheche in metallo color marroncino chiaro riservate agli annunci mortuari e le ha installate – una per frazione – a fianco di quelle esistenti, mettendo fine a discussioni anche accese per la loro occupazione.
Gli spazi dedicati alla pubbliche affissioni sono stati sempre oggetto di contestazioni ed anche di abusi, perché spesso gli annunci di manifestazioni sportive e culturali non trovavano posto. Alle volte i manifesti o le locandine sono troppo grandi, qualche volta, specialmente nei periodi turistici, gli annunci sono molti e superiori alla disponibilità di spazio. Sopra tutti questi venivano affissi gli annunci mortuari che, arrivando per ultimi, andavano a ricoprire avvisi di altro genere già presenti.
Risolto il problema degli annunci mortuari, rimane però sempre aperto quello dell’utilizzo degli altri spazi sulle bacheche normali. Adesso è nell’interesse di tutti coloro che hanno la necessità di esporre un annuncio, una locandina o qualsiasi altro manifesto rispettare gli spazi, eliminando tutte le conflittualità che fino a ieri erano provocate dalla promiscuità delle affissioni.
La disponibilità dello spazio nelle bacheche rimane sempre legata alla sensibilità degli organizzatori delle manifestazioni e degli eventi. La locandina-tipo, ormai, è quella nelle misure 30 centimetri per 50 o al massimo 30 per 70. C’è, invece ancora qualche associazione e qualche ente che utilizza dei formati più grandi che occupano troppo spazio, impedendone l’uso agli altri. Sarà, quindi necessario che adottino misure standard.
Vittore Doro
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