Piante e fiori dei quattro Vangeli nei prati della coop Arcobaleno

FELTRE. Nei prati della cooperativa Arcobaleno sono state messe a dimora le 26 piante e i fiori citati dai quattro Vangeli. Un’iniziativa singolare, voluta da Aldo Bertelle e dalla Comunità di Villa San Francesco, per dare sostanza a quell’invito a custodire il creato che è stato tra i primi messaggi di papa Francesco. Ben tre vescovi hanno benedetto il terreno dal sapore biblico: monsignor Giuseppe Andrich, l’arcivescovo emerito di Gorizia Dino De Antoni e Girolamo Dell’Andrea, vescovo in Brasile. Erano accompagnati dal parroco di Vellai don Evaristo Campigotto, da quello di Mugnai don Gianfranco Slongo e dal superiore della Comunità Canossiana di Feltre don Luciano Facchinello. Ennio De Poi, responsabile per la Comunità di Villa San Francesco degli - Incontri del lunedì-, ha illustrato ai presuli e alle settanta persone intervenute, il frutteto biblico, elencando tutte le piante messe a dimora, con il passo dei vangeli scritto e messo vicino per la lettura e meditazione. «Ci si è soffermati sui gigli dei campi, sulla manna, sulle sementi di senape prese in Galilea, sul sicomoro», ha detto De Poi. «Significativo il silenzio davanti al tunnel Nicodemo, luogo molto curato, per le domande di notte da porre a Gesù». Sono 110 gli “scavi” esegetici previsti, su altrettanti passi del Nuovo Testamento, segnati dalla curvatura, personale e comunitaria, sulla sapienza educativa del dire e del vivere gesuano. Il vescovo Andrich al termine dei vespri itineranti, conclusisi sotto la Croce italiana, “tessuta” con 96 legni di storie di dolore e di morte di uomini del mondo, questa volta nate e finite nelle terre italiane, ha evidenziato che quanto vissuto in Comunità di Villa San Francesco in Facen e all’Arcobaleno, sia veramente una catechesi vivente. (f.d.m.)
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