Perenzin: «Poteva saltare tutto in aria» Si attende la perizia

FELTRE. Mentre in Comune ci si lecca le ferite per il danno economico subito e si fatica a metabolizzare l’accaduto, i carabinieri di Feltre stanno producendo il massimo sforzo per raccogliere elementi utili nel tentativo di dare un volto ai criminali che nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 aprile hanno deliberatamente appiccato il fuoco ai magazzini comunali distruggendo tre veicoli – una spazzatrice, una Fiat Panda e una piccola ruspa – e causando notevoli danni al capannone. I danni ammontano a duecentomila euro per i soli mezzi, poi ci sarà la spese per ripristinare l’impiantistica e i due grandi portoni del capannone. I militari hanno affidato a un team di pompieri di Mestre specializzato nell’eseguire rilievi per comprendere quanti inneschi siano stati predisposti, quale combustibile sia stato utilizzato per dare il via alle fiamme e capire se l’intenzione di chi ha colpito era quello di provocare un danno limitato, oppure distruggere tutto.
Al momento si propende per questa seconda ipotesi e i carabinieri sperano che qualcuno abbia notato un’auto, delle persone o qualsiasi altra cosa che possa aiutare le indagini. E che soprattutto il testimone si faccia avanti. Anche a mente fredda il sindaco Paolo Perenzin non cambia idea: «Poteva saltare tutto per aria. Non lontano da dove sono partite le fiamme ci sono sostanze infiammabili che avrebbero distrutto completamente i magazzini. Mi sento di escludere che l’autore possa avere agito per dei risentimenti personali perché il gesto è troppo grave. La pista legata alla gestione alla raccolta rifiuti è sicuramente tenuta in considerazione. Si ragiona sulla possibile connessione tra l’episodio di febbraio con sei cassonetti distrutti. I due fatti potrebbero essere collegati ma potrebbero anche avere matrici totalmente diverse».
I progetti futuri del Comune di Feltre in tema di raccolta differenziata non sono ancora delineati e in ogni caso non è semplice capire quale segnale si è voluto inviare all’amministrazione comunale con l’incendio: «La soluzione del porta a porta può essere una strada per il futuro, ma il Comune non ha le energie per portarla avanti da sola. Sicuramente dovremo valutare cosa fare, se affidarci a un servizio in convenzione con la Comunità montana feltrina oppure con un interlocutore diverso. È prematuro dirlo. Certamente il nostro obiettivo è migliorare la quantità e la qualità del rifiuto riciclato».
L’ultimo aspetto riguarda i danni: «Il capannone è coperto per incendio, ma i veicoli no. La questione è piuttosto intricata e se ne stanno occupando gli uffici competenti con l’assicurazione».
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