Per rilanciare l’otorino l’Usl 2 si affida a Pagano

FELTRE. Arriva da Belluno il nuovo primario di otorinolaringoiatria di Feltre nominato dal direttore generale dell’Usl 2. Giuseppe Pagano che ha affinato la sua professionalità nell’ambito della scuola e dell’équipe di Riccardo Saetti, proviene dall’Usl del capoluogo dove ha ricoperto diversi incarichi, da ultimo quello di responsabile dell’unità operativa semplice di foniatria. Il professionista nato in Lazio nel 1961 e residente a Belluno è stato scelto fra i cinque candidati risultati idonei al colloquio con la commissione preposta. Indipendentemente dalla sua pur ragguardevole formazione, riferibile con particolare approfondimento alla rinologia e alla patologia oncologica, Giuseppe Pagano è stato scelto per la sua “territorialità”, spiega il direttore generale Bortolo Simoni che ha optato per lo specialista della scuola bellunese dalla quale sono usciti professionisti dello spessore di Angelo Pradel e di Bianchin, entrambi in posizione di apicalità di reparto.
Nonostante si fossero proposti alla candidatura, otorinolaringoiatri di eccellenza nell’ambito della chirurgia specifica, si è scelto dunque il professionista che conosce i pazienti di montagna e anche l’epidemiologia quanto a malattie delle vie aeree superiori (faringe, laringe) e all’incidenza dei tumori testa collo. La patologia neoplastica, nel Feltrino, risulta superiore rispetto alla media dei valori regionali. L’équipe del nuovo primario Pagano che potrà contare sull’esperienza dei colleghi Flavio Dalla Libera, Manuela Biavati e Vittorio Pannilunghi, ha a disposizione una sala operatoria dedicata con tutti gli standard tecnologici richiesti, ricavata nell’ala della ginecologia.
«Dal punto di vista della chirurgia, l’otorinolaringoiatria, analogamente all’oculistica», spiega il dg Bortolo Simoni, «ha un approccio meno demolitivo e più conservativo, grazie alla tecnologia avanzata del laser e al ricorso alla radioterapia. Rispetto agli interventi tradizionali, che prevedevano una resezione del tumore più profonda a costo di incidere sulla qualità di vita del paziente, adesso anche nel nostro ospedale si opta per una chirurgia meno invasiva con il ricorso alle terapie radianti di supporto».
Le nuove tecniche saranno estese anche alla rinologia, ossia delle patologie che riguardano il setto nasale, all’odontoiatria per quanto riguarda le malattie del parodonto che, se non curate, possono portare a lesioni gravi, e alle fratture della mandibola che potranno essere trattate in ospedale senza dover ricorrere, se non nei casi più gravi, ai centri di riferimento per la chirurgia maxillo-facciale. Gli ambulatori resteranno dove sono, cioè nel piano di padiglione Guarnieri sull’ala opposta a quelli di oculistica.
Laura Milano
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