Pd, Salvati si dimette da ogni incarico nel partito
BELLUNO. Terremoto in Sinistradem: il coordinatore Piergiorgio Salvati si è dimesso da ogni incarico all’interno del Partito Democratico bellunese e veneto. Salvati era membro della direzione regionale del Pd di Belluno e del Veneto e dell’assemblea regionale del Pd di Belluno. Una decisione a cui Salvati è arrivato spinto da motivi personali e che giunge in un momento di grande fermento per Sinistradem.
La corrente Pd, infatti, ha promosso nelle ultime settimane una campagna di raccolta firme per chiedere le primarie in vista delle elezioni regionali. Una petizione in aperto contrasto con la decisione dei vertici del Pd bellunese che hanno invece optato per un percorso di ascolto dei circoli.
La matassa si è complicata a partire da venerdì. In serata, infatti, Salvati e una delegazione di Sinistradem aveva incontrato il segretario provinciale Erika Dal Farra. Insieme si era giunti ad un accordo: il partito ha aperto la fase di autocandidatura permettendo a chiunque di dare la sua disponibilità a correre per la carica di consigliere regionale per poi arrivare, a fine mese, ad una decisione condivisa sulle candidature.
Sabato Renato Bressan e Piergiorgio Salvati, in occasione della chiusura della petizione, avevano però dettato una condizione: se le candidature dovessero essere più di cinque il passaggio per le primarie è obbligato. Un concetto ribadito anche con una nota ufficiale di Sinistradem ma che è stata poi smentita da Christian De Pellegrin.
Ora le dimissioni di Salvati lasciano Sinistradem senza portavoce. «Ho dato le dimissioni per questioni personali» spiega Salvati, «non c’è nessuna polemica».
Non è l’unico movimento all’interno di Sinistradem. Alcuni giorni fa alcuni dissidi si sono verificati anche con Stefano Bellotto, segretario del Pd del centro Cadore, che ora non fa più parte della corrente. «Mi considero un indipendente» spiega Bellotto, «peccato, si poteva trovare un accordo per la composizione delle liste, era nell’interesse di tutti».
I vertici del Pd, nel frattempo, continuano con la campagna di ascolto nei circoli. Sabato e lunedì si sono riuniti quelli della Valbelluna. «Molte le questioni sollevate ed in particolar modo a livello programmatico le istanze riguardano principalmente il tema dell’autonomia (emerge anche in una nota chiara dal Circolo di Santa Giustina-Cesio-San Gregorio) e il tema della sanità» spiega una nota della segreteria Pd, «con l’auspicio che i futuri candidati si facciano portavoce di un ragionamento unitario sia per la sanità in montagna che per il percorso dell’autonomia avviato in quest’ultimo anno dal Partito Democratico». Due i criteri che verranno adottati per la scelta dei candidati: la territorialità e l’esperienza.
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