«Paura del coronavirus non di AstraZeneca»: il Comelico si mette in fila

Oltre duecento nati tra il 1942 e il 1946 all’appuntamento per l’immunizzazione. «Siamo stanchi e speriamo che dopo Pasqua ci possa essere un allentamento»
Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico
Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico

SANTO STEFANO DI CADORE. Sono stati 212 i comeliani, tra i 75 e i 79 anni, che ieri si sono vaccinati.

Lo hanno fatto ieri pomeriggio, alla sede del gruppo Alpini di Santo Stefano, nella seduta che è stata organizzata, con somministrazione di vaccino AstraZeneca e accesso libero, su proposta dell’Ulss 1 Dolomiti, dall’Unione Montana del Comelico e dai medici di medicina generale del territorio.

Alfarè Lovo Ugo - Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico
Alfarè Lovo Ugo - Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico


Erano state programmate cento somministrazioni, con possibilità di estensione in caso di afflusso superiore. E così è stato.

Comis Remo - Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico
Comis Remo - Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico


Le vaccinazioni sono cominciate alle 14, per concludersi alle 19, un’ora in più rispetto all’orario programmato. Nessun problema di logistica.

«Voglio innanzitutto sottolineare la grande collaborazione che il territorio ha offerto», dice Maria Grazia Carraro, direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, salita ieri pomeriggio a Santo Stefano. «C’è stata unità di intenti e di lavoro tra i sindaci, i medici e il mondo del volontariato. È stata un’azione sinergica ed efficace: basti pensare che la disponibilità del vaccino ci è stata data solamente nella giornata di venerdì e in un paio di giorni siamo riusciti a mettere in piedi questa seduta vaccinale. I sindaci subito mi hanno detto: “non si preoccupai, ci attiviamo”. E così è stato. Si tratta di un primo passo importante per il territorio, così come lo è stata la seduta vaccinale di domenica ad Agordo. Stiamo perfezionando meccanismi e organizzazione. È importante fare presto. Ma sono fiduciosa perché vedo persone motivate e che lavorano insieme con determinazione».

Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico
Vaccinazioni a Santo Stefano di Cadore per età 75-79 di tutti i Comuni del Comelico


«Un altro fronte sul quale ci stiamo concentrando è quello del domicilio», prosegue Maria Grazia Carraro. «Ci sono tante persone che non possono muoversi – tra le quattro e cinquecento in tutta la provincia – e ci stiamo organizzando per andare a fare la vaccinazione con nostro personale a casa loro».

A Santo Stefano ieri sono arrivati da tutto il Comelico. Molti autonomamente con la loro automobili, diversi accompagnati invece da un familiare. L’atmosfera generale è stata comunque improntata alla fiducia nel vaccino, ritenuta l’unica soluzione possibile per uscire da un tunnel di limitazioni e difficoltà che dura da oltre un anno.

«Ho colto al volto questo opportunità» dice Loredana Buzzo, di Santo Stefano di Cadore, una delle prime ieri ad essersi vaccinata. «Prima si fa il vaccino, meglio è».

«Speriamo che questo vaccino serva e che si possa vedere presto la luce in fondo al tunnel», dice il signor Pontil Scala, di Campolongo. «Questa vaccinazione qui a Santo Stefano è senz’altro un’opportunità importante per noi anziani che, rispetto ai più giovani, abbiamo più difficoltà a muoverci».

Nei giorni scorsi attorno ad AstraZeneca si è dibattuto parecchio e in diversi paesi il farmaco è stato anche bloccato.

«Paura? No, assolutamente», afferma Ugo Alfarè Lovo. «Può succedere che, in mezzo a milioni di persone che si vaccinano, qualche caso di effetto collaterale venga registrato».

«Molto bene questa seduta di vaccinazione qui a Santo Stefano», aggiunge Antonio Zandonella, arrivato da Presenaio. «Molto meglio che dover andare fino al drive in di Tai».

«Per noi anziani è una cosa positiva un’iniziativa come questa», conferma Remo Comis. «Non dobbiamo fare tanti chilometri per vaccinarci, è comodo. Come vedo la situazione? Mi muovo poco ma quando esco vedo che tutti portano la mascherina. Sì, credo che siamo rispettosi delle norme».

«Ho fatto due ore di coda, in macchina, ma non è problema», così Ermes De Zolt, di Presenaio. «Speriamo che la situazione migliori e che dopo Pasqua ci possa essere un allentamento delle restrizioni. In questo periodo siamo stanchi davvero, un po’ tutti. Penso anche ai più piccoli, i ragazzi e i giovani che devono affrontare la didattica a distanza». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi