Paura a Villa Zadra, il proprietario ora lancia un appello al sindaco di Belluno
Il padrone di casa
si rivolge al Comune
e alle autorità sanitarie
«Un inquilino è pericoloso e sta vivendo
in una specie di discarica»

BELLUNO. A Villa Zadra ora hanno paura. Dopo che la settimana scorsa la polizia è dovuta intervenire per la musica ad alto volume che in piena notte usciva da uno degli appartamenti e i due agenti arrivati in via del Piave sono stati minacciati con un coltello da cucina (uno anche morso a un braccio) dall’inquilino Gabriele Toffoli, i padroni di casa Agostino ed Elena Zadra sono talmente esasperati da invocare un intervento del Comune di Belluno e dell’Ufficio Igiene.
Toffoli è uscito di prigione dopo due giorni e ha solo l’obbligo di firma. C’è uno sfratto esecutivo per morosità, del quale si è occupato l’avvocato Stefano Zallot, ma ci sono i soliti tempi tecnici: «Siamo esasperati e anche preoccupati», sottolinea Agostino Zadra, «dopo l’avvio del contratto di affitto, questo ragazzo ha cominciato a tenere una serie di condotte moleste e vessatorie, alzando la musica dello stereo a livelli inaccettabili ad ogni ora della notte e trasformando l’appartamento e il terrazzino in una discarica a cielo aperto, con sacchi della spazzatura, resti di alimenti in putrefazione, escrementi, deiezioni di animali e addirittura un gatto morto in decomposizione».
Carabinieri e polizia sono sempre intervenuti, ma non basta. Bisognerebbe sigillare l’appartamento e prevenire situazioni ancora più pericolose: «Lo sfratto è esecutivo e lo dice il Tribunale di Belluno, ma è verosimile che l’inquilino si chiuderà dentro, senza rispondere al campanello e ricevere corrispondenza, soprattutto quella proveniente dagli uffici giudiziari».
La richiesta è di fare qualcosa e di farlo presto: «La situazione è diventata insostenibile dal punto di vista igienico-sanitario e temiamo che il soggetto possa mettere in atto gesti inconsulti, sia autolesionistici che ai danni degli altri condomini, soprattutto la signora di 83 anni del secondo piano. Bisogna che il sindaco e le autorità sanitarie facciano qualcosa, perché così non si può andare avanti».
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