Fontaniva, colpito da uno sparo alla testa: è gravissimo

Cenaj Fatos, 58 anni, trovato ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco in via Casoni Basse, Fontaniva. Ora è in condizioni gravissime. Mistero sul movente e sull’autore del gesto: indagini in corso

Silvia Bergamin
Fontaniva, Cenaj Fatos gravissimo: il "giardiniere dei cavalli" colpito alla testa da un proiettile
Fontaniva, Cenaj Fatos gravissimo: il "giardiniere dei cavalli" colpito alla testa da un proiettile

Spari in aperta campagna, un colpo alla testa e ora una lotta disperata per la sopravvivenza. È in condizioni gravissime Cenaj Fatos, 58 anni, albanese originario di Berat, residente da circa due anni a Fontaniva, in vicolo Bosso.

L’uomo è stato trovato questa mattina, domenica 8 giugno, poco dopo le 8, riverso sull’asfalto di via Casoni Basse, con una ferita alla testa che inizialmente sembrava compatibile con una rovinosa caduta dalla bicicletta.

La strada dove è stato ritrovato l'uomo ferito a Fontaniva
La strada dove è stato ritrovato l'uomo ferito a Fontaniva

Accanto a lui, infatti, c’era il mezzo con cui ogni giorno si muoveva per raggiungere la Fattoria Dindo, a poche centinaia di metri dal punto in cui è stato rinvenuto. Un triciclo, inconfondibile, con cui era solito percorrere il breve tragitto per raggiungere il maneggio dove collaborava alla cura dei cavalli.

Il ritrovamento e i soccorsi

A trovarlo, alcuni passanti, che lo hanno visto immobile sull’asfalto e hanno dato immediatamente l’allarme. I sanitari del 118, giunti sul posto con due ambulanze e supportati dall’elisoccorso, lo hanno stabilizzato prima di trasportarlo d’urgenza all’ospedale di Padova.

Le condizioni sono apparse da subito critiche. In un primo momento si era ipotizzato un malore o una caduta accidentale. Ma è stata la Tac a ribaltare completamente la dinamica: i medici, infatti, hanno rilevato la presenza di due fori alla testa, uno di ingresso e uno di uscita, compatibili con un colpo d’arma da fuoco.

Un solo proiettile, esploso con precisione, ha mandato all’aria ogni supposizione iniziale. Da quel momento, la vicenda ha assunto contorni ben più inquietanti.

Le indagini

I carabinieri della Compagnia di Cittadella hanno immediatamente isolato l’area con i nastri bianchi e rossi, dando avvio a un meticoloso sopralluogo durato ore. Al loro fianco anche gli specialisti del Nucleo investigativo del comando provinciale di Padova.

I carabinieri sul luogo della tragedia
I carabinieri sul luogo della tragedia

Gli agenti hanno passato al setaccio la zona, impiegando anche metal detector per tentare di individuare il bossolo, che però non è stato rinvenuto. Un dettaglio non secondario, che fa pensare che chi ha sparato possa averlo raccolto, rendendo più difficile il lavoro degli inquirenti.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria D’Arpa, si muovono su più fronti. L’ipotesi di un colpo partito accidentalmente, magari da un cacciatore di passaggio, è stata rapidamente scartata.

Resta da chiarire se si sia trattato di un agguato premeditato, di un atto improvviso, magari scaturito da una lite, o di un regolamento di conti. Ma finora nessun elemento concreto supporta queste tesi.

Le verifiche in corso

L’uomo, stando alle prime verifiche, non ha precedenti penali, né collegamenti con ambienti criminali. Vive con la moglie e conduce una vita semplice, scandita dalla routine quotidiana e dal lavoro tra gli animali. Nessun segnale, almeno in apparenza, lasciava presagire un pericolo imminente.

Giallo a Fontaniva, uomo di 59 anni è stato trovato ferito da un colpo d'arma da fuoco
Giallo a Fontaniva, uomo di 59 anni è stato trovato ferito da un colpo d'arma da fuoco

Tuttavia, l’assenza di un movente evidente rende ancora più complesso il quadro investigativo. Il luogo in cui è stato trovato – una strada di campagna a pochi minuti dal centro – è isolato ma non deserto. È frequentato abitualmente da ciclisti, residenti e persone che si dirigono verso l’argine del Brenta.

Un testimone ha raccontato di aver visto Fatos poco prima delle 7.30: «Stavo andando a messa e l’ho incrociato in auto. Era sulla sua bicicletta a tre ruote, come sempre. Lo vedevo ogni mattina, era una presenza familiare, ci salutavamo con un cenno». Un percorso abituale, dunque, e un orario consueto.

Un tragitto di appena due chilometri che Fatos conosce a memoria. Gli investigatori stanno ora raccogliendo ogni dettaglio utile. Sono al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate lungo le vie di accesso, i varchi elettronici e gli impianti privati eventualmente puntati sulla zona.

La pista

Allo stesso tempo, si stanno analizzando i tabulati telefonici, i movimenti bancari e le frequentazioni più recenti dell’uomo. La pista personale non viene esclusa, ma al momento manca qualsiasi elemento che possa indicare un movente chiaro o un sospettato.

Non è ancora chiaro se il colpo sia stato esploso mentre l’uomo era in movimento, oppure se il suo aggressore lo stesse aspettando lungo il percorso. Non si conosce nemmeno la distanza dalla quale è partito il proiettile, né se ci sia stata una colluttazione precedente.

Tutte domande a cui, per ora, non c’è risposta.

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