Passi carrai, il comitato scrive all’Anas

Nuovo tentativo di arrivare ad una soluzione condivisa dell’annoso problema dei canoni esosi

PONTE NELLE ALPI

Il Comitato passi carrai fa un nuovo tentativo di conciliazione con Anas. Dopo aver sollevato il problema, negli anni scorsi, aver incontrato politici e amministratori per far emergere la necessità di risolvere la situazione, e dopo la protesta davanti alla sede di Mestre del febbraio 2010, stavolta il presidente Luciano Soffiato ha deciso di scrivere al presidente dell'Anas Pietro Ciucci, chiedendo un incontro.

«Continuo a ritenere che si tratti di una vicenda che può essere risolta con il buon senso e la collaborazione reciproca», si legge nella missiva. L'incontro viene chiesto «per definire un protocollo di concertazione tra le parti» che porti alla soluzione del problema. Soffiato chiede poi che venga individuato un referente Anas per Regione, dando priorità a Veneto, Friuli, Piemonte e Lombardia, che funga da riferimento per il Comitato. Non mancano le richieste di documentazione, in particolare «di un prospetto per tipologia di accesso che evidenzi gli aumenti rispetto ai canoni ante 1998 divisi per anno (dal 1998 al 2008) con l'indicazione della data di richiesta dei medesimi agli utenti» e uno «diviso per strade con gli importi richiesti agli utenti e quelli incassati, suddiviso per anno di competenza (dal 1998 al 2008)».

Soffiato evidenzia poi un problema che solo apparentemente è secondario, e assume anzi contorni «paradossali». Non solo cittadini e titolari di imprese e attività si trovano a pagare canoni «del tutto improponibili sia sul piano economico che su quello morale», ma Anas non dà possibilità agli utenti di modificare i passi carrai, riducendoli nella larghezza o chiudendo un doppio varco: «Gli utenti si sentono affermare che senza il pagamento dei canoni arretrati non sarà nemmeno avviata la pratica di modifica degli accessi», lamenta Soffiato, che invita Ciucci a «mettere fine a questa prassi e a tenere distinto il contenzioso sull'importo del canone dalle richieste di modifica degli accessi». «La mia impressione», conclude il presidente del Comitato, «è che l'Anas, che opera in regime di monopolio assoluto, abbia un po' perso il contatto con la realtà ». (a.f.)

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