Passerella sul Caorame obiettivo apertura nel 2022

Il manufatto è stato danneggiato dalle piene del torrente dell’ottobre 2018 Da allora non si può passare, servono circa 300 mila euro per i lavori di ripristino
Raffaele Scottini

/ feltre

Non si può più rimandare il consolidamento della passerella sul torrente Caorame lungo la pista ciclabile Feltre-Cesiomaggiore in località Pont, danneggiata pesantemente dalla tempesta Vaia. È lunga 700 metri, con una larghezza di 1,80 metri, con struttura in acciaio ed impalcato in legno. A tre anni di distanza, l’amministrazione non ha ancora notizie in merito al finanziamento, ma ha deciso di andare avanti con la progettazione: «È oramai necessario procedere alla redazione del progetto definitivo-esecutivo e realizzare l’intervento, non più procrastinabile», recita il documento del settore Gestione del territorio con cui viene conferito l’incarico all’ingegner Gianni Michelon di Trento, selezionato sulla base del curriculum e dell’esperienza in interventi analoghi.

In occasione della grande pedalata della Valbelluna che si è svolta a metà settembre, l’assessore alla mobilità Valter Bonan ha indicato una tempistica di massima, ribadendo alla Fiab l’intenzione di ripristinare la passerella danneggiata, con la speranza di riaprirla l’anno prossimo. Il passaggio sul Caorame tra Pont e via Lipoi è particolarmente importante nel completamento dell’anello ciclabile della Valbelluna, fortemente promosso dalla stessa Federazione italiana ambiente e bicicletta di fronte alla questione legata al pericoloso chilometro al Casonetto nel quale i ciclisti vengono indirizzati verso la strada statale proprio per la mancanza di un passaggio sicuro sul torrente.

Alla fine di ottobre 2018 le opere risultavano quasi ultimate, a meno della realizzazione della segnaletica ed altre modeste lavorazioni secondarie e di completamento. Poi però, a causa della piena del fiume durante gli eventi meteorologici tra il 27 ottobre e l’1 novembre 2018, la passerella lungo la pista ciclabile Feltre-Cesiomaggiore (realizzata con il Fondo dei Comuni di confine) ha riportato dei notevoli danni strutturali, oltre che mostrare diversi fenomeni di degrado, e da allora non è più agibile.

Nello specifico, la spalla presenta un cedimento con una rotazione rispetto all’asse verticale di circa 5 gradi, le fondazioni risultano quindi inadeguate e non più efficaci. Il rilevato su cui sorge la spalla è parzialmente crollato ed è stato dilavato dalla piena del torrente, inoltre le carpenterie presentano alcune lacune e laminazioni delle verniciature. Infine sono presenti numerosi ristagni di acqua piovana causati dalla disposizione delle travi e il deflusso delle acque non è garantito.

Sul fronte economico, una prima stima per rimettere in sesto la passerella risale a marzo 2020 ed è di 300 mila euro, in base allo studio di fattibilità tecnica ed economica commissionato dal Comune all’ingegner Alessio Pipinato della società Pipinato&Partners. In attesa di notizie in merito al finanziamento (il comitato paritetico del Fondo di confine nell’aprile 2019 ha previsto la copertura delle spese per il ripristino delle opere danneggiate da Vaia), il Comune ha affidato l’incarico per la redazione del progetto definitivo-esecutivo che indicherà quali interventi sono necessari e l’importo preciso. —

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