Passava il casello senza pagare un autista stangato in tribunale

Mai pagato il pedaggio. Marco Giovannini aveva accumulato un debito di 3.671,65 euro con Autostrade per l’Italia e ieri mattina è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione più 500 euro di multa e il risarcimento per truffa. Il giudice Riposati l’ha ritenuto colpevole, accogliendo la richiesta di condanna del pubblico ministero Pesco. L’avvocato di parte civile Schiaffino aveva aggiunto anche 5 mila euro di danni morali, mentre la collega della difesa, Dolif aveva proposto una lettura completamente diversa della vicenda: la truffa non c’era e nemmeno l’insolvenza fraudolenta contestata. Accanto all’assoluzione, ci poteva stare un proscioglimento per particolare tenuità del fatto.
I metodi per passare il casello senza sborsare nemmeno un euro erano, secondo la Procura della Repubblica, o quello di accodarsi a un altro veicolo sulla pista Telepass e transitare prima dell’abbassamento della sbarra o quello avvicinarsi a una cassa automatica e farsi consegnare un attestato di mancato pagamento dal casellante.
Quando gli arrivavano a casa i solleciti di pagamento della Sds, l’agenzia incaricata della riscossione dei crediti, faceva finta di niente e non pagava il dovuto. È vero che lui non è mai stato fotografato dalla camera di servizio del casello ma soltanto la sua targa posteriore, con Ravenna come provincia di provenienza. Ma è altrettanto innegabile che, in alcune occasioni, la polizia autostradale l’ha fermato, dopo altrettanti transiti senza pagare niente, e al volante c’era indubbiamente lui. Una volta gli è anche stata ritirata la patente.
L’uomo era alla guida di un Fiat Ducato e gli sono stati contestati 65 passaggi gratuiti per un totale di più di tremila euro, che naturalmente Autostrade per l’Italia voleva incassare, tanto è vero che si è costituita parte civile. Buona parte dei transiti è avvenuta al casello di Belluno dell’A27, ma ce ne sono stati anche in Emilia Romagna, soprattutto nel Ravennate. La Procura gli aveva contestato aggravante, recidiva e continuazione e il conto finale ha portato a un anno e sei mesi più 500 euro e il risarcimento dei danni materiali. —
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