Pascolo abusivo con i dati sbagliati

Lamon. L’allevatore Varago accusato di falso oltre che d’invasione di terreni
LAMON. Pascolo abusivo e falso. Stavolta l’allevatore Luciano Varago deve rispondere di questi due reati, perchè secondo la procura della Repubblica avrebbe attestato falsamente all’Agenzia delle Entrate un rapporto di affittanza agraria su terreni di proprietà di due fratelli e tre sorelle di Lamon. Questo grazie al deposito di due dichiarazioni di affittanza verbale, nei quali avrebbe sbagliato i dati anagrafici dei proprietari. Non corrispondono a nessuna delle cinque parti civili costituite con l’avvocato Tiziani.


Fra i testimoni sentiti ieri, davanti al giudice Berletti, al pubblico ministero Rossi e al difensore dell’imputato Schillaci, un rappresentante dell’Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), che ha spiegato come le dichiarazioni di affittanza agraria presentate da Varago sono semplicemente delle autocertificazioni che non provano il consenso da parte dei proprietari. Oltre tutto, questi ultimi non le firmano nemmeno e potevano anche non sapere di questa iniziativa dell’imputato.


Ma è proprio grazie a queste che Varago è entrato nei fondi di questa famiglia e ha lasciato pascolare ovini ed equini di sua proprietà fino a quando qualcuno non se n’è accorto ed è andato a denunciare il fatto nel settembre di cinque anni fa. Tutto era cominciato un quadriennio prima e Varago era già stato destinatario di un avviso orale. Questa è la prima aggravante contestata dalla procura, ma c’è anche la recidiva specifica infraquinquennale, segno che già in passato c’erano stati problemi analoghi. Quelli di ieri mattina, al terzo piano del palazzo di giustizia erano gli ultimi testimoni della lista. Il giudice Berletti ha dichiarato chiuso il dibattimento e rinviato al 18 febbraio per la discussione finale e la sentenza, Inevitabile che le parti civili avanzino una richiesta di risarcimento.
(g.s.)


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