Partorisce tre gemelli al San Martino

BELLUNO. Il reparto di ostetricia di Belluno torna a sorridere. Tra i tanti bambini nati in questi ultimi giorni, da ieri ci sono anche Robert, Nicolò e Marta Andrea, tre gemellini vicentini che i loro genitori Andrea e Martina hanno voluto far nascere tra i monti.
Si tratta di un parto trigemino come non si vedeva da lungo tempo in provincia e che segna il coronamento di un percorso di fecondazione assistita intrapreso proprio nel centro di Pieve di Cadore. I piccoli sono nati ieri nel primo pomeriggio alla 34ª settimana di gestazione, con un parto programmato con il taglio cesareo.
I neo genitori, Andrea di 41 anni e Martina di 29, da tre anni stavano cercando di avere un figlio, ma senza successo. Alla fine il desiderio è divenuto realtà e i volti gioiosi e commossi della coppia ne sono la prova. «Siamo voluti venire qui a Belluno, perché il dottor Lo Re era il mio ginecologo quando operava nel Vicentino», racconta Martina, ancora un po’ provata per l’intervento. «Ci siamo sempre trovati bene con lui, tanto che quando è stato trasferito qui lo abbiamo seguito».
Non riuscendo ad avere figli, la coppia ha deciso di provare la fecondazione assistita: «Siamo arrivati a Pieve di Cadore al centro di Pma dove abbiamo potuto realizzare il nostro sogno», raccontano. Al secondo mese di gravidanza, poi, la notizia che Martina era in attesa di tre gemelli. Una notizia di una certa portata, che la giovane mamma aveva preso bene: «Piuttosto di nessuno, meglio tre», commenta. «È stato un percorso abbastanza lungo, con molte peripezie», confessa Andrea, mostrando con orgoglio un foglio dove ha scritto il nome dei tre figli, il loro peso e lunghezza: «Robert è nato per primo, poi è venuta Marta Andrea e infine Nicolò; pesano rispettivamente 1.830 grammi, 2200 e 2800».
«È stato un momento molto bello», commenta il primario dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia Antonino Lo Re, «possibile anche grazie al supporto degli anestesisti e dei medici di pediatria, che ci hanno dato una mano malgrado siano in carenza di organico».
E un ringraziamento lo rivolgono anche Martina e Andrea al dottor Lo Re: «È una persona speciale e a tutto lo staff del centro di fecondazione di Pieve». I neonati ora sono ricoverati in neonatologia in incubatrice. Le loro condizioni sono buone. «Il loro peso è adeguato, ma potranno uscire solo quando raggiungeranno l’autonomia nella termoregolazione e nell’alimentazione», conclude il primario Luigi Memo.
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