Partigiano e senatore legò il suo nome a imprese in vetta
VALLADA. «La figura di Tissi non è propriamente quella che passa tutti i giorni per la strada», dice il presidente Anpi Giovanni Perenzin, e la biografia del senatore valladese lo conferma. Attilio Tissi nacque a Vallada Agordina il 9 settembre 1900 e morì il 22 agosto 1959 sulle Tre Cime di Lavaredo di ritorno da un’ascensione con la moglie Mariolina e il poeta Ugo Fasolo. Titolare di un’impresa di costruzione per impianti idroelettrici, dopo il servizio militare nell’arma dei granatieri, dall’8 settembre ’43 Tissi entrò nella Resistenza fra le file del Partito d’Azione e fece parte del Comitato di liberazione nazionale e dell’Esecutivo militare bellunese. Venne arrestato due volte dai tedeschi, interrogato e ferocemente torturato. Cercò anche di togliersi la vita tagliandosi le vene dei polsi. Dopo la guerra fu senatore nelle file del partito socialdemocratico. Sensibile ai problemi del lavoro e dei minatori, legò il suo nome all’importante legge sulla silicosi.
Oltre al Tissi “politico”, ci fu il Tissi alpinista. Accademico del Cai, fu protagonista delle mitiche imprese dolomitiche degli anni ’30 (un rifugio in Civetta porta il suo nome a ricordo delle eccezionali salite compiute nel regno del 6° grado). (g.san.)
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