Parisi sceglie Piove di Sacco e Bertoli va in pensione

FELTRE. Estate di “vacanza” all'Usl di Feltre. Sono in odore di partenza, chi per altri lidi e chi per raggiunti limiti di età, due primari ospedalieri: Giancarlo Parisi e Massimo Bertoli. Parisi, direttore del dipartimento medico-riabilitativo, come si chiama ora l'accorpamento di medicina generale, geriatria, lungodegenza e riabilitazione funzionale, dai primi di giugno andrà a dirigere i reparti di competenza a Piove di Sacco, nel padovano, pur avendo richiesto aspettativa senza assegni da Feltre. Il secondo, Massimo Bertoli, direttore di nefrologia e dialisi, è stato investito di questo ruolo al Santa Maria del Prato, a fine 2011, ed è giunto all'età pensionabile che, per normativa, non può essere più prorogata, nonostante la disponibilità dei professionisti e le richieste dell'azienda. Cosa analoga era successa anche per Lucio Spolaor, “storico” primario di ostetricia e ginecologia, disposto a spendersi per la causa del suo ospedale per un altro biennio.
I due direttori, che lasciano il posto vacante nella stagione estiva imminente, si sono consegnati alla storia del Santa Maria del Prato, ognuno per la propria competenza. Giancarlo Parisi, specialista in epatologia, ha dato un importante contributo nella diagnosi e cura di ultima generazione delle epatiti C (che possono evolvere in tumore del fegato e nelle forme cirrotiche), trattate ora con farmaci innovativi che superano, in efficacia e riduzione di effetti collaterali, la terapia finora conosciuta e utilizzata. Ha contribuito inoltre al processo di snellimento dei carichi assistenziali, nell'ambito del dipartimento di cui è diventato direttore, mettendo al centro il paziente e il ricovero “personalizzato” a seconda della malattia, se in fase acuta o in fase cronica, e favorendo il percorso di recupero sia clinico che funzionale del soggetto prima delle dimissioni. Massimo Bertoli, nefrologo padovano, ha trovato un'équipe ben avviata e una consistente incidenza di malattie renali (ben superiori alla media regionale e nazionale) dovute, nella popolazione feltrina, alle libagioni abbondanti, al diabete (emerso o sommerso), e alle overdose di farmaci antinfiammatori.
Potendo contare su una squadra motivata e laboriosa, si sono incrementati i controlli medici, pur di contenere l'evoluzione delle malattie renali in atto in forme di insufficienza severa, cronica o terminale. E, sempre con Bertoli, si è favorita, fra i pazienti, l'opzione sulla dialisi peritoneale, quella che si fa in casa propria (in diurno o in notturno), e che si dimostra più fisiologica rispetto all'emodialisi. La metodica del trattamento attualmente riguarda una decina di persone, ma si prospetta di arrivare a quindici pazienti entro breve. (l.m.)
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