Palazzo Pellegrini Lozzo si riappropria del salotto buono

Quasi un milione per un’opera di recupero durata anni e che è stata condivisa da più Amministrazioni cadorine

di Vittore Doro

LOZZO

«Il recupero di palazzo Pellegrini è iniziato da lontano», ha affermato il sindaco di Lozzo, Mario Manfreda, aprendo gli interventi subito dopo l’inaugurazione della nuova struttura, «sono stati molti gli amministratori che hanno concorso alla concretizzazione di questo progetto. Il palazzo è stato acquistato dalla famiglia Pellegrini negli anni ’90, con un grosso sforzo da parte delle nostre comunità. Impegni che sono proseguiti nel tempo, anche grazie all’apporto dei contributi della Regione Veneto che ha supportato il Comune di Lozzo in questa operazione. Perciò il risultato del recupero effettuato su progetto dell’architetto Lucio Boni è arrivato grazie all’impegno di molti. Anche le idee sull’utilizzazione della struttura arrivano da lontano: ci sono degli amministratori che vedono nel futuro, altri che sono legati al presente. Il progetto è stato presentato nel 1995, ed è stato condiviso dai sindaci cadorini e dalle stesse associazioni di categoria. Ne è uscita un’opera importante, non solo per il Comune di Lozzo, ma per tutta la comunità cadorina».

La rinascita di palazzo Pellegrini è stata festeggiata ieri con una importante cerimonia, alla quale hanno partecipato autorità locali, della Regione Veneto ed i rappresentanti di 12 dei 14 Gruppi di azione Locale (GAL) del Veneto.

L’inaugurazione è stata unica, anche se lo stabile sarà utilizzato da due organizzazioni distinte: dalla biblioteca comunale e dal gruppo di azione locale altobellunese.

Il benvenuto agli ospiti è stato dato dal Gruppo musicale della Valboite. Lo stesso complesso ha poi eseguito l’Inno di Mameli subito dopo la benedizione impartita dal parroco don Osvaldo Belli ed il taglio del nastro effettuato da un gruppo di ragazzi sotto la supervisione del sindaco Manfreda. Ospiti ed autorità si sono poi ritrovati nella grande sala ricavata dalla soffitta del vecchio palazzo, dove il progettista ha realizzato uno straordinario tetto con le travature originali. Pochi i discorsi, introdotti dal giornalista Bepi Casagrande, che ha fatto anche da coordinatore della cerimonia.

Dopo il sindaco hanno parlato brevemente il presidente del GAL altobellunese, Flaminio Da Deppo, e il dirigente regionale Daniele Pignato.

Palazzo Pellegrini è dunque ritornato ad essere uno dei salotti buoni di Lozzo. Lo è da sempre, e in un cerfto senso lo è rimasto anche dopo il rovinoso incendio del 1867 che lo devastò. Adesso però, grazie ai recenti lavori, è stato definitivamente restaurato con una spesa di circa 900.000 euro.

La struttura assume oggi un’importanza rilevante e strategica nell’ambito della comunità cadorina. Non solo per l’antico splendore ritrovato ma, soprattutto, per i soggetti che vi sono stati ospitati: il Gal e la Biblioteca comunale, una delle strutture culturali cadorine più vive, e da sempre alla ricerca di una sede ampia e definitiva. Proprio per sottolineare l’importanza dell’evento, tutti i Gruppi di Azione Locale del Veneto hanno presentato, disposti attorno all’ampia sala della cerimonia, un carosello di banchetti dove sono stati esposti ed offerti alla degustazione dei visitatori i prodotti tipici della grande ricchezza rurale veneta.

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