Ovidio, da mezzo secolo barbiere a Campolongo

Del Fabbro sta per festeggiare i 70 anni: il suo salone da uomo è un’istituzione «Il lavoro non è più come un tempo: il rasoio elettrico ci ha cambiato la vita»

CAMPOLONGO. Capelli, barba e baffi: ogni tanto bisogna dargli un taglio.

Ed allora, a Campolongo, non si può fare altro che andare a trovare Ovidio Del Fabbro, classe 1948, al suo salone da uomo, una delle attività più antiche del paese.

Ovidio si appresta a festeggiare, ad agosto, i 70 anni; il suo salone di anni nel frattempo ne ha superati 52 ed è un luogo dove, se non si è fatta la storia del paese, almeno la si è ampiamente commentata.

«Ho iniziato come apprendista nel 1962. Mio padre Marino, classe 1914», ricorda, «faceva il boscaiolo, ma suo fratello Silvio, di dieci anni più anziano, era il barbiere a Mare, qui vicino. Mio padre ogni tanto lo aiutava; poi suo fratello, nel 1933, decise di trasferirsi a lavorare a Firenze, alla Fabbrica farmaceutica militare, e lasciò a mio papà gli attrezzi del mestiere. Poca cosa: una macchinetta tosatrice, un rasoio, un pettine, una sedia di legno».

Così nasce il primo nucleo dell’attuale salone da uomo, in via Nazionale 80, a Campolongo, nella casa di legno che fu del nonno Giobatta, detto Tita (classe 1870) agricoltore.

«Mio papà, dicevo, era un boscaiolo», prosegue Ovidio, «ma al sabato e alla domenica faceva il taglio dei capelli, anche a domicilio, quando c’era richiesta. Un taglio di capelli negli anni ’60 costava 300 lire, la barba 50 lire. Io studiavo alle scuole di avviamento professionale e gli davo una mano; poi sono andato a Pieve ad imparare il mestiere da Gaetano Bona, che aveva il negozio in piazza Tiziano. Tre anni da apprendista, poi da lavorante fino al 1966 quando ho deciso di mettermi in proprio».

Allora era un’altra Campolongo, un paese assai vivace, chiara espressione del boom economico di quegli anni, votato al turismo, con 1. 200 abitanti (più del capoluogo del comune Santo Stefano) e diverse attività di vario genere.

«C’erano sette o otto negozi di alimentari, altrettanti bar, un paio di macellerie, alberghi, affittacamere, pensioni, negozi di ferramenta, di abbigliamento, filati, tabacchi, gelaterie, un calzolaio, un negozio di scarpe».

Ed il salone di Ovidio fu subito un punto di riferimento.

«Sì, ho sempre lavorato da martedì a sabato, ma negli anni ’70 anche la domenica mattina. Capitava di andare al domicilio di qualche malato, oppure nelle varie colonie montane perché i ragazzi, negli istituti seguiti dalle suore e dai preti, ci stavano anche due o tre mesi e quindi avevano bisogno di farsi tagliare i capelli».

Come è cambiata nel frattempo l’attrezzatura?

«Parecchio. All’inizio c’era una macchinetta tosatrice a mano, poi sono diventate elettriche; si è passati dal rasoio a mano libera alle lamette intercambiabili; anche le forbici ovviamente sono più affilate ed efficienti. Una volta si usava la brillantina, ora c’è il gel».

E le capigliature? Negli anni ’60 c’erano i capelloni...

«Sì, e si lavorava di più perché venivano a farseli tirare, cotonare, sistemare. Oggi vanno di moda le teste rasate a zero, e quindi i clienti vengono ogni tre mesi, se ti va bene».

Clienti di che età?

«Dai bambini fino a quelli che hanno 100 anni».

E per quanto riguarda la formazione?

«Negli anni, ho fatto tanti corsi con l’Anam, l’Accademia nazionale acconciatori maschili, fino a raggiungere il titolo di maestro acconciatore. Ogni lunedì partecipavamo a corsi di tecniche di taglio. Poi facevamo anche concorsi provinciali e nazionali. Nel 1979 a Longarone abbiamo anche organizzato i campionati nazionali della categoria».

Ovidio Del Fabbro, sposato con Pia De Martin di Padola, ha un figlio, Andrea, che lavora a Trieste nelle assicurazioni: coniugato con Monica Liut, i due hanno un bambino, Enrico, di 4 anni. Ovidio fu anche presidente del Comitato turistico di Campolongo a fine anni ’90 ed ha promosso varie manifestazioni, unendo la passione per la montagna con le passeggiate domenicali in Comelico e Cadore.

Concorrenza?

«Una volta c’erano più saloni da uomo, oggi molti uomini vanno anche dalle parrucchiere. La barba si fa sempre di meno, perché ormai tutti hanno in casa il rasoio elettrico, che è pratico e fa perdere meno tempo. Ecco, il rasoio elettrico ha cambiato la nostra vita» .

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