«Orsi a spasso a Rio Gere» ma erano solo grossi cani

CORTINA. Per una manciata di ore è stato un “caso” che ha avuto risonanza in tutta Italia, grazie al tam tam delle agenzie e dei siti internet: a Cortina erano stati avvistati due orsi ad un tiro di schioppo dal paese, a Rio Gere. A fare l’avvistamento, verso le undici di ieri mattina, Andrea Girardi, l'operatore della Società Impianti Faloria, che si trovava a Rio Gere per lavori di manutenzione sui tracciati, ha avvistato i due orsi.
Sembrava un’ottima notizia per gli appassionati della natura: sarebbe stata la prima volta che a Cortina i plantigradi si vedevano così vicini, a bassa quota e in pieno giorno. Tracce di orsi ne sono state avvistate anche in passato, sia a Cortina, che a San Vito, dove un orso ha distrutto degli alveari, sia in Cadore nella zona di Ospitale. Ma si è sempre parlato di tracce o di avvistamenti fatti dalle foto camere appostate nei boschi.
Nel tardo pomeriggio, invece, la doccia fredda: due guardie del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, arrivate in sopralluogo, hanno verificato dalle impronte che si trattava non di orsi ma di cani di grossa taglia.
Cani sfuggiti ad un residente che le stesse guardie hanno poi visto con i loro occhi.
«Stavo lavorando», aveva raccontato Girardi, «e ho notato un animale seduto nel piazzale che abbiamo creato sopra Rio Gere, quello che dà accesso alle piste da sci. Mi sono subito accorto che non era un cervo come ne vedo sempre e ho inizialmente pensato fosse un cane. Ho chiamato il mio collega che era dalla parte opposta a me e insieme abbiamo pensato che fosse un orso, anzi due. Ad un certo punto, infatti, il primo animale che avevo visto seduto si è alzato e si è messo a correre salendo verso le piste e da dietro gli alberi ne è sbucato un altro. Non erano enormi, ma nemmeno piccoli, direi grandini, e comunque non c'è dubbio fossero orsi, li avevamo vicini. Per me è stato molto emozionante vederli, sono animali molto belli. Non pensavo fossero così grandi, una stazza notevole, più di un cervo. Mi ha colpito il colore della pelliccia, marrone, ma chiara, proprio come il legno di larice».
Dopo l'avvistamento, Girardi si è recato sul posto ed ha fotografato con il telefonino le orme, nitide, nella neve.
I due operatori dopo l'avvistamento hanno immediatamente chiamato Enrico Ghezze, l'amministratore della società Impianti Faloria, e il Parco delle Dolomiti d'Ampezzo per segnalare l'avvistamento.
Due guardie del Parco hanno fatto i sopralluoghi nella zona dell'avvistamento, per cercare le impronte e tracce dei plantigradi.
In paese, nel frattempo, la notizia si è subito sparsa e c'è chi si è pure detto pronto ad inoltrarsi nei boschi ampezzani per fotografare gli orsi.
D’altra parte l’avvistamento, pur se particolarmente insolito, pareva plausibile: i due presunti orsi potevano aver scelto di passare vicino alla strada che da Cortina sale al passo Tre Croci, perché in questi giorni è chiusa al transito per i lavori di ricostruzione del ponte di Rudavoi, quindi la zona è molto silenziosa, tranquilla, senza il consueto via vai di veicoli. E poi dalla scorsa primavera, quando le fotocamere della polizia provinciale immortalarono MJ4, soprannominato “Cesare” sono almeno tre gli esemplari di orso che hanno “soggiornato” nei boschi fra Castellavazzo e Ospitale di Cadore.
Poi, nel tardo pomeriggio, la doccia fredda: quei due “orsi”, hanno verificato le guardie, erano solo dei cagnoni.
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