Ore di lavoro dei vigili del fuoco per l’incendio di Pedavena

Parzialmente salvato il piano terra, distrutti gli altri piani dell’edificio rustico. Pompieri al lavoro fino alle tre di notte

PEDAVENA . Dal primo piano al tetto è andato tutto completamente bruciato, mentre il piano terra si è parzialmente salvato.

È il bilancio conclusivo, pesante sul piano della conta dei danni, dell’incendio scoppiato mercoledì attorno alle 18,30 in un rustico di via Venezia Secca 44 adibito a seconda casa.

I vigili del fuoco sono rimasti fino alle 3,30 di ieri mattina al lavoro sull’edificio, situato in una zona defilata e raggiungibile percorrendo un ultimo tratto di strada sterrata.

Un lungo lavoro di smassamento iniziato appena spente le fiamme, indispensabile per neutralizzare ogni focolaio che rischiava di restare a covare tra le travi e le masserizie bruciate.

A giorno fatto i vigili del fuoco sono tornati un’altra volta a Venezia Secca, per verificare i danni alla luce del sole e per cercare di chiarire le cause dell’incendio che ha devastato lo stabile.

Sul posto c’erano anche i proprietari, una famiglia di Romano d’Ezzelino che frequenta Venezia Secca soprattutto d’estate, e i tecnici dell’Enel intervenuti per ripristinare la linea e per verificare l’accaduto.

L’ipotesi è quella, fatta ancora mercoledì sera, di un incendio scatenato dalla caduta di un cavo elettrico tranciato da una pianta travolta dal forte vento. Il cavo tirato giù dalla pianta sarebbe caduto sul tetto del rustico, innescando l’incendio. La famiglia che abita più vicino all’edificio bruciato si era infatti trovata senza corrente, mentre ieri è stata confermata la presenza di un cavo tranciato.

I vigili del fuoco, in attesa anche dell’esito delle verifiche tecniche fatte dall’Enel, hanno intanto provveduto alle segnalazioni di rito, comunicando formalmente la situazione all’amministrazione comunale di Pedavena per quanto riguarda l’inagibilità dello stabile e trasmettendo la segnalazione alla Prefettura.

Amara la situazione per la famiglia vicentina che amava trascorrere le vacanze nella natura a Venezia Secca, nell’abitazione circondata da altri edifici non abitati. Dello stabile si è infatti salvato qualcosa solo al piano terra, mentre il fuoco ha devastato suppellettili e strutture del primo piano, del sottotetto e della copertura.

Non ci sono state conseguenze invece per le altre costruzioni vicine e per il bosco, nonostante il forte vento che minacciava di far estendere le fiamme. Mentre i vigili del fuoco lavoravano per spegnere il fuoco e per garantire il rifornimento d’acqua per le operazioni, infatti, hanno dato una grossa mano anche alcuni volontari, che grazie ai battitori forniti dai pompieri hanno impedito che si formassero altri focolai. —

Argomenti:incendio

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi