OMICIDIO DI DON CASSOLLa confessione di un cacciatore: "Credevo di sparare a dei cinghiali"

Il parroco di Longarone si trovava in Puglia per un raduno spirituale
Don Francesco Cassol
Don Francesco Cassol
Ha reso "piena confessione" il cacciatore che l'altra notte ha ucciso con un colpo di fucile don Francesco Cassol, parroco a Longarone. Si chiama Giovanni Ardino Converso, ha 51 anni, ed è di Altamura. Lo confermano i carabinieri del comando provinciale di Bari.


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"Credevo di sparare a un branco di cinghiali": ha detto Giovanni Converso, 51 anni, al pm e agli inquirenti. Il cacciatore, secondo il racconto verbalizzato dagli inquirenti, si è recato verso la mezzanotte in località 'Pulo', nel territorio di Altamura, con la propria autovettura per la caccia del cinghiale, nonostante questa sia in questo periodo non consentita.


L'uomo ha aggiunto che giunto a qualche decina di metri dal terreno ove si trovavano Don Cassol e i partecipanti al 'Raid Goum', è stato tratto in inganno dalle sagome delle persone che si riposavano nei sacchi a pelo e le ha scambiate per cinghiali. Ha quindi sparato un colpo contro quello che riteneva un branco di animali. Pochi istanti dopo, però ha sentito vociare alcuni componenti del gruppo, si è reso conto del suo errore ed è fuggito in auto.

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