Olio di gomito e bruschino: via il graffito

BELLUNO. Vernice simpatica. Non è proprio come l’inchiostro d’altri tempi, ma può venire via lo stesso. Bastano un po’ di olio di gomito e un bruschino. Martedì pomeriggio i tre graffitari che avevano imbrattato il muro dei giardinetti sotto Palazzo Rosso, accanto alla panchina di Loris hanno rimosso la loro opera. Una scritta, in definitiva, ma sufficiente a richiamare l’attenzione di un cittadino, che si era preoccupato di avvertire la Polizia locale. Una pattuglia si era immediatamente sul posto, beccando i tre ragazzi, quando non avevano ancora completato il loro capolavoro. Vai con la segnalazione anche al Tribunale dei minori, perché due non hanno ancora compiuto diciotto anni.
Quella mattina, al Comando di via Gabelli, qualche patente stretto aveva liquidato la questione come una ragazzata, ma non è stato un gioco da ragazzi la rimozione della scritta, successiva tra l’altro al pagamento di una multa: «Hanno rimosso le loro scritte», precisa il comandante della Polizia locale, Gustavo Dalla Ca’, «non è che si potesse pensare a degli straordinari. Ma è già positivo il fatto che la loro porzione di muro l’abbiano ripulita. Se riuscissimo a coinvolgere anche tutti gli altri graffitari, avremmo risoltoe a buon mercato il problema dei muri della nostra città».
Il guaio è che adesso si prendono di mira anche le ville venete, come è successo nello scorso fine settimana, a Villa Montalban. In quel caso, scoprire chi è stato sarà molto più complicato: «Non ci sono telecamere da quelle parti», sospira Dalla Ca’, che quell’ambiente l’ha frequentato per anni, come allenatore di rugby, «chissà a che ora possono aver colpito e, in ogni caso, non è che la presenza dell’occhio elettronico sia la soluzione a tutti i problemi. Chi lo sa, basta che alzi il cappuccio e non c’è più alcuna possibilità di riconoscerlo. Ci sarebbero anche dei corsi, per provare a individuare gli autori dei graffiti, ma francamente non so che valore possano effettivamente avere. L’importante è sempre la collaborazione dei cittadini, come è successo per i giardinetti di Palazzo Rosso, dove è stata davvero molto preziosa la chiamata di una persona. talmente tempestiva da permetterci di cogliere questi ragazzi sul fatto. Per il resto, devo dire con soddisfazione che tutte le indagini in piedi sono state concluse con successo: dai vandali di piazza delle Erbe al furto delle pietre della mostra sulla Resistenza». (g.s.)
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