Oggi lo stato d’emergenza e le prime risorse al Veneto
venezia
L’onda lunga delle devastazioni provocate dal maltempo approda al consiglio dei ministri che oggi dichiarerà lo stato d’emergenza in Veneto (e nelle altre 10 regioni aggredite dalle avversità meteorologiche) nominando Luca Zaia commissario di governo per l’opera di ricostruzione. Una procedura sperimentata, quella annunciato dal premier Giuseppe Conte nel “question time” alla Camera, che prevede «una prima assegnazione di 53,5 milioni» per le spese più urgenti «ai quali si aggiungerà il prelievo di 100 milioni dal fondo spese impreviste e di altrettanti dal fondo spese indifferibili». La quota erogata al territorio veneto sarà definita in base al rapporto della Protezione civile; si tratterà di qualche decina di milioni, destinati alla copertura dei costi immediati: personale in servizio straordinario, carburanti, materiali, elicotteri, tra gli altri.
Il capitolo dei finanziamenti, a fronte del miliardo di danni dichiarati dal governatore di Palazzo Balbi, attingerà al budget del ministero dell’ambiente - il sottosegretario Vannia Gava ha garantito 159 milioni - nonché al “decreto investimenti” del premier (900 milioni di dotazione) ora all’esame delle Camere. C’è poi il versante Ue: il presidente del Parlamento di Bruxelles, Antonio Tajani, ha comunicato la disponibilità del commissario agli affari regionali, Corina Cretu, ad attivare il fondo di solidarietà. I senatori Andrea Causin e Roberta Toffanin (Forza Italia) hanno presentato un emendamento per estendere alle province di Belluno, Treviso, Venezia, Vicenza e Rovigo la moratoria fiscale concessa a Genova dopo il crollo del ponte Morandi; e Conte, infine, non esclude di sottoscrivere il mutuo agevolato che Bei (la Banca europea per gli investimenti) destina agli interventi di prevenzione del dissesto.
Nel frattempo si lavora ad una mappa delle criticità aggiornata nel dettaglio, indispensabile per orientare l’azione del futuro commissario. L’incarico di metterla a punto è stato affidato ad Avepa (l’Agenzia Veneta per i pagamenti in agricoltura) che utilizzerà immagini satellitari, foto aeree e di altre tipologie di dati geografici utili al monitoraggio idrogeologico, selvicolturale e ambientale dell’intera regione. «L’attenzione», ha fatto sapere Nicola Dell’Acqua, il direttore della protezione civile e dell’Arpav, «sarà concentrara nelle aree montane e pedemontane, lungo i corsi d’acqua principali e nella zona costiera; è inoltre programmata un’ulteriore mappatura con l’utilizzo di satelliti ottici e radar».
Tant’è. Mentre si moltiplicano le iniziative solidali alle popolazioni colpite, c’è chi sceglie l’invettita: «Avete voluto l’autonomia? Ora marcite insieme ai vostri alberi», il post pubblicato da un dirigente dell’Ulss di Sulmona; uno sfregio che ha spinto il presidente del consiglio regionale dell’Aquila, Giuseppe Di Pangrazio, ad esprimere all’omologo Roberto Ciambetti «sincera e totale vicinanza», assicurando «severe sanzioni disciplinari» all’autore dell’insulto; «Grazie delle parole sincere», la replica del presidente del Ferro-Fini, ma non c’era bisogno: nessuno ha dubitato dell’amicizia e solidarietà degli abruzzesi. Dietro a certe manifestazioni di aperto risentimento, c’è purtroppo molta ignoranza: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività”, aveva bene intuito Umberto Eco». —
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