«Oggi la città è davvero unita»

L'11 settembre nel racconto di un bellunese che vive a New York
Riccardo Cadorin
Riccardo Cadorin
 
BELLUNO.
Checkpoint ad ogni punto di accesso alla città, poliziotti ovunque con i mitra bene in vista e stato di allerta diffuso da giorni: «Ma un new yorker non ha paura». Riccardo Cadorin vive negli Stati Uniti da 13 anni, da sette e mezzo a New York dopo un primo periodo a Miami. Da una ventina di giorni la città si sta concentrando sulle celebrazioni per i dieci anni dall'attacco alle Twin Towers e a New York i controlli si sono moltiplicati, ma la città non si ferma.  «Le autorità dicono che potrebbe esserci il rischio di attentati e hanno rafforzato le misure di sicurezza su ponti, tunnel e subway», racconta Cadorin, «ma hanno anche detto che sarà un giorno come un altro e che non serve chiudersi in casa. Io mi muoverò come sempre, come tutti gli altri, New York non è una città che si ferma, la gente qui ha coraggio, forza e voglia di non farsi influenzare dalla paura».  Ma dieci anni fa lo shock fu fortissimo: «Ero a Miami, al telefono con un cliente che aveva la televisione accesa. E' stato lui a dirmi cosa stava succedendo», ricorda Riccardo, che negli Usa ha lavorato per Luxottica, poi per Marcolin e ora collabora nuovamente con l'azienda di Agordo. «Solo con l'attacco alla seconda torre ci siamo resi conto davvero che si trattava di un attentato ed è stato uno shock per tutti noi che vivevamo qui, durato almeno 3-4 giorni. Era la prima volta che l'America appariva vulnerabile». Allora la gente fu invitata a rimanere a casa e comunque ad evitare gli assembramenti, poi sono scattate le contromisure militari, la chiusura degli aeroporti e i presidi ad ogni punto sensibile. Da quel giorno New York è cambiata molto: «La città ha avuto una reazione fortissima», racconta ancora Cadorin, «quello che è successo l'ha aiutata ad essere meno egoista dal punto di vista delle relazioni umane. Dopo l'11 settembre 2001 New York si è unita e oggi è ancora così. Nella vita quotidiana è tornata alla normalità, ma ci è voluto diverso tempo. Un anno dopo era ancora una città fantasma, con le ferite in vista».  In questi anni la Grande Mela è stata curata e rimane uno dei posti più belli al mondo dove vivere: «Tra tutte le città dove ho vissuto, New York è la più interessante. E' meravigliosa, ha un'energia incredibile e ti senti a casa fin dal primo giorno, perché nessuno qui si sente uno straniero. Può essere stancante, perché si lavora un sacco e non ci si ferma mai, ma è una città incredibile e che non stufa mai».  Oggi è il giorno del ricordo: «Non so ancora cosa farò», dice Riccardo, «ma ogni abitante di New York ci sarà in qualche modo, tutti vogliono partecipare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi