Oggi i funerali di Silvano Peloso, una vita per la comunità

AGORDO. Agordo piange Silvano Peloso, una delle sue memorie storiche, che se ne è andato in silenzio lunedì all'ospedale di Agordo. Nato ad Agordo nel 1931, Silvano Peloso era un personaggio molto...

AGORDO. Agordo piange Silvano Peloso, una delle sue memorie storiche, che se ne è andato in silenzio lunedì all'ospedale di Agordo.

Nato ad Agordo nel 1931, Silvano Peloso era un personaggio molto noto per l'impegno profuso durante la sua vita nello sport e nell'associazionismo di Agordo e della vallata. A scorrere il suo curriculum vitae lo si ritrova fra i fondatori di numerosi sodalizi: nel 1950 lo sci club Monte Moiazza, nel 1952 l'Unione sportiva Le Ville, nel 1954 il soccorso alpino di cui sarà membro attivo per 36 anni. Lo sport (e in particolare lo sci) e la montagna sono state le sue due grandi passioni che ha saputo coltivare sempre con finalità sociali, con l'intento di dare qualcosa in più alla sua comunità.

In questo senso vanno lette per esempio l'ideazione (con Toni Guadagnini) nei primi anni '50 delle spettacolari automotosciatorie sul Brói con la partecipazione di piloti e sciatori sia agordini che di Belluno e Feltre oppure l'invenzione (sempre con Guadagnini) del campo di pattinaggio sul Brói nel '51, proponendosi, con l’abilità acquisita lungo le strade gelate di Paréch o sulla Campregana, quale istruttore per tanti giovani alle prime armi. E poi la Sezione agordina del Cai, dalla quale aveva ricevuto a fine marzo la spilla e la targa di socio sessantennale.

Un sodalizio di cui era innamorato, tanto da aver voluto essere presente, nonostante le già precarie condizioni di salute, all'adunanza del 3 agosto scorso a San Tomaso. Un amore al quale aveva dedicato numerosi anni come diligente responsabile della sede, come accompagnatore di gite e come lavoratore nelle numerose opere “a piódech”. Un amore per il quale aveva pure combattuto in solitaria la battaglia contro la scelta del consiglio direttivo di intitolare la sezione, senza consultare democraticamente l'assemblea dei soci, ad Armando Da Roit. Forse nel suo animo socialista c'era l'idea che il Cai dovesse essere di tutti. Polemico, a tratti burbero, ma con uno sguardo sincero e generoso verso l'altro come testimoniano le 77 donazioni del sangue o l'impegno nel circolo Auser. I funerali verranno celebrati oggi alle 14.30 nell'arcidiaconale di Agordo dove i tanti amici si stringeranno attorno alla moglie Maria, alla figlia Giuliana, al genero e ai due nipoti. (g.san.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi