Offerta per riaprire l’hotel Auronzo

Tocca al curatore giudiziario decidere. Il sindaco Larese Filon sollecita tempi brevi: in mezzo c’è il ritiro della Lazio

AURONZO. Nel cielo biancazzurro di Auronzo? O sotto un altro sole? Il ritiro estivo della Lazio calcio è una corsa lunga e difficile, come un circuito del mister Vladimir Petkovic. L’aquila Olimpia ha dimostrato di essersi ambientata intorno alle Tre Cime (presto potrebbe anche diventare mamma e sai che passeggiate...), ma o il curatore giudiziario, che si occupa dell’albergo Auronzo accetta l’offerta di una cooperativa non meglio identificata per un anno di gestione o in Cadore possono dimenticarsi la squadra capitolina, con il suo fedele seguito di tifosi. Gente che ti riempie anche gli altri hotel, per non parlare delle birrerie e dei locali. Soldi che ti salvano una stagione, mica bruscolini, come si dice nel centro sportivo laziale di Formello.

Il quattro stelle di via Roma è chiuso, dopo l’arresto a novembre del proprietario Ciro Di Pietro e il sequestro del capitale sociale per 100 mila euro e in centro non c’è un albergo con lo stesso firmamento e anche la medesima vicinanza al campo sportivo Zandegiacomo. A qualche chilometro, ci sarebbe il Misurina, ma è tutto un altro lago e obbligherebbe a un servizio di navetta, che i professionisti del pallone potrebbero non gradire.

Metti che vinci lo scudetto o ti qualifichi per la Champions League, Auronzo diventa il portafortuna ufficiale del presidente Claudio Lotito, dopo la vittoria in Supercoppa di pochi anni fa, però dove li mettiamo a dormire Miro Klose e gli altri? Il sindaco Daniela Larese Filon si muove su due fasce: «Da una parte, questa cooperativa ha presentato questa offerta della durata di un anno e bisognerà vedere se il curatore, che è un avvocato di Roma la accetterà. Il nostro primo interesse è che l’hotel riapra e torni tra la strutture ricettive più prestigiose come prima, ancora meglio se anche con la Lazio tra le ospiti. Dall’altra, c’è la trattativa con la dirigenza, quindi con Lotito e il team manager Maurizio Manzini. Sappiamo di avere il loro gradimento, quello che non ci fa stare tranquilli sono i tempi. La nostra è una vera e propria corsa e non abbiamo chissà che spazi. A proposito, la comitiva della Lazio è piuttosto numerosa ed è impensabile sistemarla in strutture diverse: c’era anche questa ipotesi, ma è subito naufragata».

Impossibile sapere nome e cognomi di questa cooperativa, che sarebbe un bel salvataggio sulla linea. Uno di quelli, che valgono da soli i tre punti: «Possiamo solo rivelare, che si occupa già di altri alberghi della provincia, per il resto la situazione è talmente delicata ché non è il caso di sbottonarsi di più. Siamo sempre in attesa e cerchiamo di capire che possibilità ci sono di riavere la squadra da noi, con tutto quello che può significare».

Il responsabile della comunicazione della Lazio, Stefano De Martino non fornisce elementi in più, limitandosi a dire che «non ci sono novità», di sicuro la dirigenza si sta guardando intorno, anche perché ci sono località, in Trentino e in Alto Adige, in grado di garantire degli ingaggi alle società di calcio. Ad Auronzo, piuttosto che a Sappada per il Torino non se ne parla neanche.

Gigi Sosso

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