Oblio sul Patronato canossiano da quattro anni senza acquirenti

FELTRE. Due patronati che hanno cresciuto generazioni di feltrini, altrettanto ricchi di storia, eppure legati a destini così diversi e contrastanti. Quello di proprietà dei frati francescani di via Belluno, avviato, seppur tra le difficoltà del momento, al suo completo recupero e attualmente frequentato dall'Us Loretana, dagli scout e dai ragazzi coinvolti nelle attività di catechesi e ludiche organizzate dalla parrocchia del Sacro Cuore; dall'altra il patronato canossiano di via Luzzo che giace da anni in stato di abbandono e per il quale l'unica plausibile destinazione attuale è quella di diventare il parcheggio per le auto dei residenti del centro storico. Al cancello d'ingresso c'è un cartello di vendita che rimanda al numero di telefono della Fime di Verona, una società che dialoga con numerose associazioni clericali italiane nella gestione del loro patrimonio immobiliare. Ma finora nulla si è ancora mosso, se non vaghe manifestazioni d’interesse, subito sopite dal momento di crisi del mattone. Storie molto diverse per due complessi che anche nel futuro possono ricoprire un ruolo importante per la città.
Patronato via Luzzo. Da anni è abbandonato e il complesso se la passa maluccio. Potenzialmente ha enormi potenzialità a livello ricettivo, ma ci vorrà un investitore importante e determinato per recuperarlo. Passati tempi bui in cui l'edificio era diventato il ricovero notturno per bande di sbandati _ un falò improvvisato diede il via a un incendio e in alcune stanze furono trovate delle siringhe usate _ resta il problema della sua futura destinazione. Il muro di cinta ha ceduto sul lato della salita Turrigia e una transennatura ha solo tamponato la situazione senza porre rimedio al problema di garantire un transito sicuro. L'amministrazione comunale ha già firmato una convenzione con la Curia per l'utilizzo dell'ex campo da calcio da adibire a parcheggio per i residenti del centro storico, ma l'idea si è arenata, almeno per adesso, ed è il sindaco Paolo Perenzin a spiegare il perché: «Da un lato abbiamo ritenuto di attendere la presentazione del nuovo piano della viabilità per verificare se l'uso del parcheggio è previsto, dall'altro c'è da considerare la difficoltà di accesso tenuto conto di quanto è ripida la salita Turrigia. Da ultimo bisogna considerare che il patronato è in vendita e se il bene dovesse trovare un compratore bisognerà capire se e quanto spazio resterà poi a disposizione delle auto».
Patronato via Belluno. La parrocchia con l'appoggio della Diocesi di Belluno-Feltre e il cospicuo sostegno di Fondazione Cariverona e Regione, che ancora a fine 2010 stanziarono rispettivamente 300 mila e 142 euro hanno dato il via al primo stralcio di lavori da 900 mila euro che ha permesso il recupero delle cantine adibite a sala giochi con accesso diretto al prato interno, la realizzazione dei servizi igienici, la sistemazione delle aule di dottrina ricavate nelle ex celle dei frati. Il resto lo hanno fatto l'8 per mille e la generosità dei fedeli. A dire il vero, all'appello mancano ancora 130 mila euro, che il vescovo potrebbe anche decidere di saldare immediatamente, ma al momento la precedenza assoluta sta andando all'aiuto delle persone in difficoltà. In parrocchia non sono comunque preoccupati: un po' alla volta, grazie alle offerte, saranno saldati tutti i debiti.
Altra partita quella che riguarda gli altri stralci previsti dal progetto iniziale. Una stima dei costi parla di un milione necessario alla sistemnazione della parte residenziale, della sala utilizzata dall'Us Loretana, alla parte di edificio su due piani che guarda su via Belluno e che prevede anche la costruzione di un ascensore per i disabili e l'adeguamento dell'ala su tre piani utilizzata dall'associazione scout. Per adesso un libro dei sogni, ma già le attuali condizioni consentono un utilizzo dell'edificio che coinvolge oltre alla parrocchia del Sacro cuore anche quelle degli Angeli e del Duomo.
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