Nuovo suono per le campane della chiesa arcidiaconale

AGORDO. Chi si risente? Il “campanone” della torre civica di Agordo, che è poi il primo campanile della chiesa arcidiaconale, quello di destra per chi lo guarda. Un bronzo particolarmente originale,...

AGORDO. Chi si risente? Il “campanone” della torre civica di Agordo, che è poi il primo campanile della chiesa arcidiaconale, quello di destra per chi lo guarda. Un bronzo particolarmente originale, perché rintocca solo nelle principali festività religiose o civili. Pasqua e il 25 aprile, per esempio. Ma domenica l’arcidiacono non poteva non farlo risentire. La settimana scorsa sono infatti terminati i lavori che hanno interessato le torri campanarie e alla cui ristrutturazione hanno contribuito anche le associazioni della cittadina, promuovendo raccolte di aiuto in proprio.

«Sono stati rifatti il castello e il ceppo che sostengono il “campanone», del peso di ben 1.629,5 kg», fa sapere l’arcidiacono mons. Giorgio Lise, che ieri, nella sua nuova veste di vicario giudiziale, ha partecipato alla seduta inaugurale del tribunale ecclesiastico triveneto, quello, per intendersi, che ha parte delle competenze in materia di nullità del matrimonio. Il castello è stato riposizionato su basi di neoprene; è autoportante per cui non crea più vibrazioni al campanile. Sono stati “ricucinati” tutti i battagli delle campane dei due campanili, per ammorbidirli e renderli meno acciaiosi.

Il campanile di sinistra (per chi osserva la facciata del duomo) ha ben quattro campane, di cui la più piccola si chiama “sonello” e veniva fatta risuonare per annunciare l’imminenza della messa. La campana mezzana (kg. 671) e quella grande (kg. 956, 7) sono state girate di battuta rendendo così migliore il suono. «Tutto si è concluso nel migliore dei modi», fa sapere mons. Lise. «Ringraziamo la ditta “Elettrocampane F.lli Giacometti” per la celerità e la precisione dei lavori effettuati, ma soprattutto il Signore che dà la forza e l’intelligenza agli uomini affinché possano compiere bene il loro lavoro. Alcuni, in questi giorni, hanno espresso il loro dispiacere per non poter sentire il suono delle campane. Ora tornano a suonare dalle 7 alle 22: che il loro suono ci aiuti a ricordare la nostra dimensione spirituale e a coltivare sempre pensieri di pace e di gioia».

La spesa? L’arcidiacono la renderà pubblica, attraverso gli avvisi parrocchiali della domenica, non appena arriveranno le fatture.(fdm)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi