Nuovo consiglio del Cai di Belluno Sentieri e rifugi i maggiori impegni

Luca Maciga / BELLUNO
Il Cai Belluno saluta il nuovo consiglio. Infatti, durante l’assemblea dei soci di venerdì sera è stato rinnovato il consiglio, come da statuto.
I nuovi eletti sono Federico Bressan, che ha fatto incetta di voti con 68 preferenze, Rinaldo Dell’Eva, Paolo Barp, Davide Pezzei, Giovanni Spessotto, Michela Sovilla, Francesco De Col, Giacomo Molin Pradel e Dino De Bona. Giovedì sera questo si riunirà e con ogni probabilità, da questa griglia di persone, uscirà il nominativo del nuovo presidente.
Inoltre, i revisori dei conti sono Alessandro Farinazzo, Romeo Bristot e Arturo Giozzet. Sergio Chiappin, presidente uscente, ha relazionato in merito alle attività svolte nello scorso anno. Su tutte queste spicca la sistemazione dei sentieri in gestione alla sezione di Belluno nel post Vaia: «Il 2019 è stato caratterizzato dalla sistemazione dei danni causati dalla tempesta, che ci ha creato dei problemi immensi a livello di sentieri e quindi di riflesso nelle attività che sono state svolte. Per quanto riguarda questo aspetto possiamo dire di avere formato un certo numero di nostri soci per l’utilizzo della motosega affinché questi andassero a sistemare i danni infiniti che l’uragano aveva creato. Questo doveva essere l’anno delle rifiniture che, a causa del Covid, sono state pesantemente condizionate».
I sentieri in gestione al Cai Belluno coprono una superficie pari a 95 chilometri e nello scorso anno ne sono stati sistemati all’incirca 80. La sistemazione è stata anche un’importante voce del bilancio che, grazie anche ad un’attenta gestione, si è chiuso con un attivo di oltre 2900 euro. In questa attività non sono mancati i rapporti con gli altri sodalizi: «Insieme ad altre Associazioni di volontariato siamo riusciti a fare un lavoro incredibile, riaprendo quasi tutta la rete sentieristica di nostra competenza, collaborando anche con gli scout e Nevegallika in Nevegal».
Il presidente non ha mancato di evidenziare i buoni rapporti e la creazione di molte sinergie con le istituzioni, in particolare con l’Ente Parco, l’Unione Montana, i Carabinieri Forestali, i comuni di Sedico e Ponte nelle Alpi, nonché la Provincia di Belluno. Sono state prese in esame anche le altre attività: «Sono state fatte inoltre le tradizionali attività di alpinismo e sci alpinismo, c’è stata una particolare attenzione ai giovani, andando nelle scuole e portando avanti corsi mono-tematici. Dopodiché ci sono state collaborazioni con il Comune di Belluno ed il Cai Veneto e quello nazionale. Questo ci ha portato a sistemare i nostri rifugi».
Come si sa, il Bianchet, il Settimo Alpini ed il Tissi necessitano sempre di un’ordinaria manutenzione. Chiappin, arrivato alla fine e non potendo più essere rieletto dopo essere stato in carica per due mandati, tira le somme dei suoi anni da presidente: «Il bilancio direi che è positivo. In primis, credo che il risultato più grande è che siamo riusciti a raggiungere il conseguimento della personalità giuridica della sezione, che ci permette di gestirla con più tranquillità. Poi c’è la “messa a norma” dal punto di vista antincendio di tutti i nostri rifugi, ottemperando agli obblighi di legge. Per quanto riguarda i tesseramenti, siamo rimasti costanti, rimanendo sui 1500 soci».
Durante l’assemblea è stato consegnato un riconoscimento a tutti coloro che hanno raggiunto i 25 anni di tessera.
Sono stati premiati Viviana Andrich, Alessandro Battistello, Edi Bianchet, Mauro Bogo, Enzo Brida, Aurora Broccardo, Martina Capraro, Giovanni Casagrande, Sergio Casagrande, Alda Cecchella, Andrea Cecchella, Roberto Cremonini, Luciana Da Rold, Marialuci De Biasio, Sandro De Bon, Elena De Mori, Mario Marino, Stefania Meletto, Alessandro Molinari, Gianni Nagliero, Alessandro Pasquali, Mario Pocchiesa, Angelo Prosdocimo, Giulia Prosdocimo, Raffaele Riva, Lauretta Roffarè, Chiara Salton, Anna Salvador, Monia Sommavilla, Isidoro Tormen, Francesca Valmassoi, Sara Varagnolo, Antonella Viel. —
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