Nuovo cda in Fondazione Teatri, via libera a Massimo Ferigutti

Il sindaco ha firmato il decreto pronto da mesi, in consiglio Bortoluzzi e Franzolin. De Pellegrin: «Ereditiamo una situazione pesante, allargheremo a nuovi soci»
I.a.
Baglioni al COmunale
Baglioni al COmunale

Decisa nell’autunno scorso, ma rinviata per permettere la chiusura del bilancio, ieri è arrivata la nomina di Massimo Ferigutti a presidente della Fondazione Teatri delle Dolomiti. Il decreto è stato firmato in mattinata dal sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, che al fianco di Ferigutti ha indicato anche le due consigliere: Francesca Bortoluzzi e Monia Franzolin.

«Si apre un capitolo nuovo per la Fondazione Teatri», commenta il primo cittadino. «L’eredità lasciata è pesante in termini economici, sarà necessario rivalutare alcune delle modalità operative con le quali si è lavorato finora. La volontà è quella di ridare alla Fondazione quel ruolo di punto di riferimento culturale dell’intera provincia, allargando la compagine a nuovi soci».

«Ci sono forti elementi di novità in questa ripartenza della Fondazione Teatri», commenta l’assessore alla cultura, Raffaele Addamiano. «Ci siamo posti obiettivi ambiziosi e stiamo lavorando da mesi per impostare le basi di questo lavoro di potenziamento. La scelta dei nomi del presidente e dei consiglieri è diretta conseguenza di un progetto che punta a rendere la Fondazione rappresentativa dell’intero territorio, perché Belluno è il capoluogo e deve essere stimolo e traino anche nel settore cultura. Ci aspettiamo da Ferigutti una guida dalle idee originali e nuove, capace di portare una ventata di aria fresca». L’eredità lasciata dalla precedente gestione, sottolinea l’amministrazione comunale, impone scelte diverse per rientrare dei 55 mila euro di passivo. «Il disegno politico da perseguire con pazienza e gradualità dialogando con tutti», prosegue Addamiano, «è quello di dare alla Fondazione una nuova veste e una nuova prospettiva, in modo da intercettare le esigenze del territorio non solo bellunese. Pnsiamo infatti ad un allargamento dell’orizzonte operativo e ad un coinvolgimento di altri attori così da infondere una prospettiva lungimirante. In questo senso sono contento della presenza di due giovani donne molto capaci e che sapranno dare il loro contributo. L’eredità purtroppo è pesante in termini economici, su questo dovranno essere fatte valutazioni perché il passivo inciderà sulle scelte e sulle capacità operative della Fondazione stessa».

«L’obiettivo nel breve e lungo periodo», spiega Ferigutti, «sarà quello di creare una visione culturale sistemica del territorio, coinvolgendo la comunità locale nella progettazione e realizzazione di nuove iniziative, nella convinzione che la valorizzazione del patrimonio culturale locale può contribuire ad accrescere l’immagine e l’economia della zona. La messa in rete digitale di contenuti e contenitori fisici e virtuali, ad esempio, può aiutare a conoscere meglio un territorio e le sue attrattive, mentre la ricerca di modalità espressive e creative innovative per valorizzare le nuove tendenze e le produzioni locali può valorizzare tutte le forme artistiche e creative dei giovani. Sono convinto che gli eventi culturali possano avere un impatto significativo sull’immagine e l’economia di una zona e questo deve passare, di necessità, per una struttura operativa dinamica, capace di rappresentare l’intero territorio, di fare rete con le altre comunità locali e dialogare con soggetti fuori dai confini provinciali».

Ferigutti, classe 1962 è diplomato al Conservatorio, è stato presidente del «Centro Studi e Ricerche FormArte» e attualmente insegna all’Istituto Catullo. 

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