Nuova vita per Confcooperative

Marco Slongo eletto presidente dopo un anno e mezzo di commissariamento

BELLUNO. Da lunedì è rinata in provincia Confcooperative, l’organismo che riunisce tutte le cooperative provinciali. L’associazione era stata commissariata un anno e mezzo fa, ma ora, sotto la spinta di alcuni giovani componentim potrà ritrovare una nuova vita.

Lunedì, al termine dell’assemblea elettiva riunitasi nella vecchia sede di via Simon Da Cusighem si è formalmente chiuso il commissariamento. All’unanimità dei presenti, quindi, è stato eletto presidente provinciale Marco Slongo, che guiderà l’unione provinciale fino alla naturale scadenza del mandato, insieme al nuovo consiglio provinciale formato da Augusto Guerriero, Nicola De Min, Federico Bristot, Claudio Agnoli, Rudy Orzes e Claudia De Min, .

All’assemblea erano presenti i vicepresidenti nazionali Maurizio Ottolini, Giovanna Zago e il capo di Confcooperative Veneto Ugo Campagnaro.

«La fine del commissariamento rappresenta l’inizio di un nuovo percorso per Confcooperative Belluno, in un contesto totalmente in evoluzione», dichiara il neo eletto Slongo. «C'è stato il tempo della crescita e dell'abbondanza di risorse, ora è il tempo della sobrietà e dell'innovazione. Si tratta di passare dalla quantità alla qualità, dall'attenzione al presente alla tensione verso il futuro. I valori della cooperazione rimangono attuali, forse più attuali oggi di ieri. È necessario, però, interpretarli in maniera adeguata».

Confcooperative Belluno è  presente sul territorio provinciale dal 1965, con oltre 90 imprese associate operanti in tutti i settori dell’economia (agricoltura, consumo, servizi, artigianato, sanità, sociale, turismo), 115 milioni di euro di fatturato, 1.200 addetti ed oltre 9 mila soci. Il movimento cooperativo bellunese vanta un’antica tradizione e un ruolo pioneristico nel settore della cooperazione di produzione, grazie allo sviluppo della rete delle latterie sociali, avviato con la costituzione della prima latteria cooperativa a Canale d’Agordo nel 1872, ad opera dell’arciprete don Antonio Della Lucia. (p.d.a.)

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