Nuova cabinovia la Provincia dà l’ok

FALCADE. La Provincia dà un primo via libera alla nuova cabinovia Molino-Le Buse. Martedì il presidente della Provincia, Daniele Larese Filon, ha espresso il giudizio favorevole di compatibilità...

FALCADE. La Provincia dà un primo via libera alla nuova cabinovia Molino-Le Buse. Martedì il presidente della Provincia, Daniele Larese Filon, ha espresso il giudizio favorevole di compatibilità ambientale relativamente alla nuova opera che verrà realizzata in estate a Falcade. Un’opera che si propone come una delle più significative novità in ambito turistico nelle Dolomiti.

L’approvazione definitiva del progetto deve ancora arrivare ed è demandata a un successivo provvedimento del dirigente del settore tecnico. La cabinovia (che sarà di proprietà comunale) costerà 14 milioni 18 mila 360 euro: 9 milioni e 812 mila dei quali coperti dal contributo dell’Odi (fondo Brancher 2012), i restanti 4 milioni e 205 mila euro saranno a carico della Società Impianti, che ha vinto il bando. Il progetto, firmato da Bruno Zanolla e proposto dalla costituenda società “Sviluppo Val Biois” di Falcade, prevede che al posto dell’attuale seggiovia quadriposto nasca una cabinovia a otto posti capace di garantire il trasporto confortevole degli utenti (2400 all’ora, contro i 1800 attuali) da Molino a Le Buse.

Oltre agli sciatori, la cabinovia porterà in cima in sei minuti anche bambini e disabili. Le cabine saranno di colore grigio e avranno un limitato impatto ambientale. La scia già esistente verrà ampliata di due-tre metri e ciò sarà fatto con una tecnica forestale particolare.

Dopo la presentazione alla cittadinanza del progetto, lo scorso dicembre a Caviola, il 27 febbraio il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo–direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto aveva espresso parere favorevole all’opera. Il 2 aprile era toccato alla commissione provinciale Via (valutazione di impatto ambientale) formulare, all’unanimità, parere favorevole sulla compatibilità ambientale. È sulla base di questo, dunque, che la Provincia ha dato il suo ok, spiegando che l’intervento dovrà essere realizzato entro cinque anni dalla data di pubblicazione del provvedimento.

Gianni Santomaso

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