Non ci sarà risarcimento per l’ex dirigente Ferrari

La Corte d’Appello di Venezia ha integralmente accolto il ricorso del Comune Il sindaco Franceschi: «Riconosciuta la correttezza del demansionamento»
Di Alessandra Segafreddo
gian paolo perona- perona- presentazione campionati italiani invernali dei vigili del fuoco
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CORTINA. Non ci sarà nessun risarcimento per la ex-dirigente comunale Marsia Ferrari. Lo ha decretato la sentenza della Corte d’Appello di Venezia - sezione lavoro - che ha accolto integralmente l'appello del Comune ampezzano e ha respinto dunque tutte le richieste proposte dalla Ferrari.

La notizia è stata annunciata ieri dal Comune. La causa di lavoro era stata presentata dall’ex-dirigente alcuni anni fa, a seguito della decisione del sindaco Andrea Franceschi di non riconfermare tutte le figure dirigenziali dell'Ente.

La vicenda inizia durante il primo mandato di Franceschi.

Nel 2007, appena insediatosi in Comune, nel quadro di una politica di rinnovo della macchina amministrativa, il neo primo cittadino aveva scelto di eliminare le figure dirigenziali: non aveva licenziato nessuno, ma aveva abbassato mansioni e stipendi.

La cosa diede adito a malumori in municipio e fu per molte settimane oggetto di animato dibattito anche in paese.

Furono tolti i ruoli dirigenziali a Marsia Ferrari, che guidava l'ufficio segreteria e gli affari generali, ad Alessandra Cappellaro, che non fu più dirigente del settore economico finanziario, a Ivan Roncen del settore patrimonio, della polizia locale e del Ced.

Insieme a loro furono declassati da dirigenti a responsabili di servizio anche l'architetto Carlo Breda, del settore lavori pubblici e manutenzione, e l'architetto Gianfranco Marangon, dirigente del settore edilizia privata, urbanistica e tavolare.

La Ferrari, la Cappellaro e Roncen intentarono causa a Comune e sindaco.

La Ferrari chiedeva al Comune di Cortina un risarcimento di 252.338 euro per una serie di ragioni: mobbing, demansionamento e varie differenze retributive.

Ora il giudice della Corte di Appello di Venezia dà ragione al Comune, difeso dagli avvocati Francesco Rossi, Abram Rallo e Nicola Creuso e respinge le richieste della Ferrari (difesa da Fabio D'Amato).

«Non cerchiamo né vendette e né rivincite», dichiara il sindaco Franceschi nel commentare la sentenza, «ma evidentemente siamo soddisfatti che sia stata riconosciuta la correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale. La decisione di non riconfermare le cinque figure dirigenziali fu fatta anche in ottemperanza all'esito di un'ispezione della Corte dei Conti, che nel 2006 evidenziò come le dimensioni del Comune di Cortina non le giustificassero, e ci ha consentito di risparmiare oltre 100.000 euro all'anno che venivano erogati negli stipendi dei dirigenti. Questi soldi li abbiamo potuti indirizzare su altre iniziative evidentemente a favore della cittadinanza tutta. Di contro, questa scelta di demansionare i dirigenti, ha dato il la anche a numerose denunce, anche di carattere penale, di alcuni degli ex dirigenti, e quindi fa piacere», conclude il primo cittadino, «che, dopo le tre sentenze favorevoli nelle cause intentate dall’ex-dirigente Roncen, si concluda positivamente anche questa vicenda con la Ferrari. Speriamo, un po' alla volta, di poter ritornare alla normalità».

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