"Non-art", ultima frontiera della comeliana Ianese

VAL COMELICO.
Michela Ianese
(nella foto)
, pittrice comeliana di origine, sta vivendo un momento di meditazione ed evolve nella sua quarta dimensione: la non-art. «Questa nuova serie di lavori che sto elaborando», spiega la stessa Michela Ianese, «è una sorta di rigenerazione totale ed individuale. Sto percorrendo un cammino solitario e meditativo».
Apprezzate soprattutto in America, le sue texture-cosmiche (cioè tele dipinte con l'inserimento di oggetti tridimensionali di vari materiali) ora si direzionano in maniera effettiva alla quarta dimensione: ossia al movimento cosmico-temporale reso dai giochi di luce, che provoca dei moti nella materia, pur immobile nel suo agglomerato di particelle fisiche. «Tolta da ogni sistema», continua a spiegare Michela, «per non impiccare i miei tormenti e le mie ricerche, lavoro su una nuova dimensione. La crisi globale e l'umanizzazione a pezzetti, la paura generale, l'aria d'incertezza, il malessere diffuso, mi portano ad un percorso solitario e catartico». L'artista non trova più colore, né volti, si esprime in interni con linee nello spazio e immensi vuoti. È questa che chiama la "non-art". Michela Ianese si è recentemente trasferita in pianura e, in osmosi col territorio, analizza il sistema per elaborarne un suo nuovo periodo. «Malgrado abbia ricevuto pregiati inviti e selezioni importanti d'arte contemporanea, sia nazionali e sia internazionali», conclude, «ora la mia scelta e la necessità che sento forte è meditare in silenzio: una sorta di momento sabbatico e di rigenerazione dello spirito non partecipando a nulla». (m.i.)
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