Niente medico ad Arabba «Decisione personale»

LIVINALLONGO. «Decisione personale di Demattia. Come amministrazione abbiamo fatto tutto quello che potevamo per far riaprire l’ambulatorio ad Arabba».
Si dice dispiaciuto il sindaco Ugo Ruaz per la decisione del medico di base di Livinallongo Pietro Demattia, di non riaprire più l’ambulatorio ad Arabba.
Il servizio era stato sospeso a gennaio, dopo che il direttivo della Croce Bianca aveva deciso di aumentare da 1.200 a 6.500 euro all’anno l’affitto per i due locali nella sede dell’associazione dove il dottore aveva da tempo l’ambulatorio.
Momentaneamente occupata, perché occupata da un altro studio medico, anche la stanza nel Centro Servizi che era stata il primo recapito di Demattia dal 1989, l’amministrazione comunale aveva fin da subito annunciato che, scaduto il contratto a fine stagione, l’avrebbe rimessa a disposizione del medico di base ad un canone agevolato. Così l’8 marzo scorso il Comune ha scritto una lettera a Demattia, nella quale gli comunicava la possibilità di «riprendere il servizio di ambulatorio ad Arabba nei locali del Centro Servizi alle condizioni da concordare con questo Comune».
Ma quali sarebbero state queste condizioni ?
«Verbalmente» spiega Ruaz «avevo anticipato al “Piere dotor” che gli avremmo chiesto un affitto pari a quello che pagava prima di trasferirsi nella sede della Croce Bianca, ovvero circa 500 euro all’anno o poco più, tenuto conto dell’inflazione».
Un’offerta alla quale però il medico ha risposto “picche” con una lettera piuttosto polemica, nella quale fa una cronistoria delle vicende che lo hanno portato prima ad andarsene dal Centro Servizi a causa dell’aumento di affitto chiesto a suo tempo dal Comune e poi, per lo stesso motivo, dalla sede della Croce Bianca.
«Non mi interessa più rimanere» ha scritto Demattia «anche perché lì ormai c’è la ressa di medici che si accapigliano per uno scopo che presumo, no sia proprio il solo servizio. La mia disponibilità l’ho data più volte e me la sono sempre presa sui denti».
«Ci tenevamo che riaprisse l’ambulatorio di Arabba» conclude Ruaz «E come amministrazione abbiamo fatto tutto quanto ci era possibile. Ma da quanto ha scritto, si capisce che non era più interessato». Così da Arabba adesso la gente sarà costretta a scendere a Pieve, dove l’ambulatorio del dottor Demattia è aperto sia al mattino che al pomeriggio. Anche se per le persone in difficoltà di Arabba – ha precisato – sarà sempre a disposizione per una visita a domicilio.
Lorenzo Soratroi
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