Nevegal, si riparte «Dobbiamo iniziare subito la stagione»

Undici imprenditori per gestire gli impianti di risalita Capitale sociale di 66mila euro: «Attendiamo gli sponsor»
Di Martina Reolon

BELLUNO. «Con il passare del tempo ci siamo accorti di aver preso in cura un malato terminale. Era alla fine, prossimo alla morte certa. Ma con una grande scommessa gli abbiamo somministrato tre medicine: l’orgoglio di essere bellunesi, l’ottimismo e la voglia di fare. Ora il malato si è risvegliato, ma ci vorrà la riabilitazione».

È una vera e propria sfida per la rinascita del Nevegàl quella lanciata dalla cordata di imprenditori bellunesi che hanno dato vita alla nuova società Alpe del Nevegal srl.

All’indomani della firma del contratto d’affitto per gli impianti di risalita, ieri mattina alla Nogherazza di Castion si è tenuta la presentazione ufficiale dei soci. Undici imprenditori, tutti con la voglia di portare a nuova vita il Colle. Oltre al presidente Maurizio Curti, nel cda c’è il farmacista Ernesto Riva, che è anche vice presidente, Carlo De Bona della Evco di Sedico, Francesco Pison e Klaus Schillkowski. Soci anche Paolo Boito, Fabio Candussi, Michele Faggioli della Sest di Limana, il già presidente dei Giovani industriali Gianluca Vigne, Costruzioni Dal Pont Spa e Intersocks.

«Persone che vengono dall’Alpago, Ponte nelle Alpi, Limana», ha sottolineato Roberto Pierobon, presidente dei maestri di sci del Veneto e soggetto motore dell’iniziativa, «e che rappresentano quindi gli interessi non solo del Nevegàl, ma di tutta la Valbelluna. Il Colle è stato come una bella donna portata fuori da molti, ma che, con qualche ruga in più, nessuno ha voluto sposare. Ora è arrivato il momento che ritrovi la propria identità».

E già ieri pomeriggio il gruppo era al lavoro per verificare lo stato di salute degli impianti. «L’intento è iniziare la stagione turistica al più presto», ha precisato Curti. «Con il Comune abbiamo firmato un contratto d’affitto per un periodo che va da oggi (ieri, ndr) al 30 aprile. Dopo di che ci sarà una prelazione. Se vedremo che la stagione è andata bene terremo aperto anche d’estate».

Tra gli “asset” presi in carico dalla nuova società non rientrano strutture come il Parco Avventura.

«Su queste ci sono diverse manifestazioni di interesse per la gestione», ha commentato il sindaco di Belluno Jacopo Massaro. «La Nis prosegue intanto sulla strada dell’istanza di fallimento. Tutti i beni saranno venduti e l’auspicio è che la società possa rimpolpare così i suoi conti e pagare i creditori».

Ma quali sono le idee per il Nevegàl che hanno in mente i nuovi gestori? «Non vogliamo fare impresa», ha detto Curti, «i bilanci non lo permetterebbero. Vogliamo invece dare continuità al Colle per permettere alle famiglie di andare in montagna senza spendere troppo, ai 40 maestri di sci presenti di continuare a lavorare,di portare avanti il Camposcuola, che è di tutta la provincia di Belluno. Se il Nevegàl morisse si darebbe un colpo all’intero sistema sciistico».

Insomma, la sfida è dare voce al potenziale turistico inespresso del Colle, facendo capire che al suo successo è collegata l’economia di tutto il bellunese. Un obiettivo che si cercherà di raggiungere inizialmente con un progetto minimale e l’apertura degli impianti che possono essere innevati in assenza di neve naturale, quindi “Coca” bassa e alta, Camposcuola, Col dei Pez.

«Poi si vedrà», ha aggiunto Curti, «ora stiamo lavorando anche al problema delle concessioni, come per esempio nel caso di La Grava, non servita da alcun impianto». I nuovi gestori contano molto anche sulle sponsorizzazioni: «Il capitale sociale messo dai soci, 66mila euro, è poca cosa. L’importante è che abbiamo fatto il budget, un conto economico preventivo», ha detto ancora Curti. «L’intento è avviare un’economicità sostenibile», ha fatto eco l’assessore al Bilancio del Comune Erasmo Santesso, «in cui i costi siano coperti dai ricavi».

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