Nessuno scivolone sulle mattonelle «Tracce abbordabili»

BELLUNO. La sorpresa delle mattonelle. Un problema di non facile risoluzione per gli studenti del liceo scientifico Galileo Galilei, che al pari di tutti gli altri liceali d’Italia si sono trovati di fronte una tematica complessa. La traccia numero uno scelta dal Miur si è rivelata essere parecchio complicata. Riguardava infatti il funzionamento di una macchina adoperata nella produzione industriale di mattonelle per pavimenti. Tra l’altro, fin dalle prime ore, i siti studenteschi specializzati sottolineavano le difficoltà di risoluzione. Il secondo problema, decisamente più tradizionale, proponeva invece lo studio di una funzione. Un po’ come gli anni passati, dunque, confermata la differenziazione tra una traccia basata su esempi pratici di vita reale, e una traccia più “classica”.
Al Galilei la gran parte degli studenti ha sfruttato quasi totalmente il tempo di 6 ore a disposizione. Stefano Da Damos, dell’indirizzo sperimentale, prima di fare ritorno a casa in sella alla sua bicicletta commenta così le proposte arrivate dal ministero. «Mi è sembrato quasi più semplice delle simulazioni, quindi, dai, tutto sommato era fattibile. Dopo lo Scientifico? Credo di andare a studiare biotecnologie a Trieste».
Lunedì arriva la sempre temuta terza prova. Quattro materie, con tre domande ciascuna, per testare le conoscenze generali. Una sorta di allenamento in vista del colloquio finale. A proposito, sono già uscite in tutte le scuole date ed orari dell’orale. Qualche alunno se la caverà in breve tempo, altri dovranno aspettare un po’ di giorni prima di salutare definitivamente le superiori. In questi casi, c’è sempre chi preferisce togliersi presto l’impegno e chi punta dritto ad avere più tempo possibile per ripassare.
Poco dopo Da Damos, escono Alberto De Simone, Nicolò Pampanin e Gabriele Pinto. «I quesiti erano abbastanza fattibili». Idee chiare sulla terza prova, «anche se abbiamo il dubbio se troveremo storia o filosofia». Tocca prepararsi per entrambe, poco da fare.
Giovanni Gesiot, liceo Renier indirizzo scienze umane, è reduce dallo sviluppo di una traccia sul tema Migrazioni, diritti, identità, partendo da una riflessione di Zygmunt Bauman. Due le parti previste, con la lettura e l’analisi dei documenti riportati, andava delineato il complesso rapporto tra migrazioni e identità collegandolo all’attuale contesto della globalizzazione. In seconda battuta, occorreva rispondere a due di quattro quesiti su globalizzazione, educazione interculturale, interdipendenza e integrazione. «Vista l’attualità dell’argomento ce la si poteva aspettare», commenta il ragazzo che andrà a Trento per il corso di laurea in Studi Internazionali. «Buono comunque il poter toccare aspetti concreti della vita reale».
«Traccia non chiara, ma su una tematica affrontata più volte in classe». Insomma, non è andata male alle alunne del Catullo indirizzo sociale. Per Maida Raveane, Gioia D’Incà, Eleana Cecconet, Sara Mione, Arianna Maoret, Alessandra Valentini e le altre compagne e compagni di classe vi era da leggere un brano di R.Shaffer, tratto da Psicologia dello Sviluppo del 1997, inerente il maltrattamento minorile. «In realtà eravamo abbastanza convinte l’argomento andasse a riprendere la legge Basaglia, dalla quale quest’anno ricorrono i 40 anni».
Comunque due quarti di esame sono andati. Il ghiaccio è rotto, ora non resta che arrivare al meglio al triplice fischio di questi cinque anni di scuola.
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