Muore stroncato da un attacco cardiaco nel suo bar

AURONZO
Stava preparando i caffè che gli erano stati ordinati, quando si è accasciato a terra, stroncato da un improvviso attacco cardiaco.
Bruno Zandegiacomo Seidelucio, 49 anni, gestore del bar Carlos di Auronzo, notissimo in Cadore anche per aver gestito in passato lo chalet Bucintoro e la discoteca King Khamamea, se n’è andato così, lunedì sera.
Non sono serviti a nulla i soccorsi, che sono stati immediati: al momento del malore, infatti, nel bar si trovavano due carabinieri e il medico di famiglia di Zandegiacomo Seidelucio.
I presenti hanno tentato di rianimarlo, mentre veniva lanciato l’allarme al 118 che ha fatto intervenire rapidamente un’ambulanza, ma per il noto gestore non c’è stato nulla da fare.
La tragedia è avvenuta poco prima delle nove e mezzo di sera, nel locale in piazza Regina Pacis gestito dall’esercente cadorino.
«Io mi sono trovato a passare di lì pochi minuti dopo, ho visto l’ambulanza e mi sono subito precipitato a vedere, ma ormai non potevo fare più nulla», racconta affranto Ottorino Zandegiacomo Seidelucio, fratello di Bruno.
«Mio fratello stava servendo i due caffè, quando si è sentito male. I militari dell’Arma che c’erano lì hanno tentato di soccorrerlo, come il suo medico di famiglia, ma i tentativi di rianimarlo sono stati i inutili».
Bruno Zandegiacomo Seidelucio, che era celibe, lascia la mamma e due fratelli.
I familiari hanno fissato le esequie del gestore per questo pomeriggio: la funzione funebre di terrà alle 14,30 ad Auronzo con partenza del corteo funebre da piazza Regina Pacis.
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