Morto Albino De Cian una vita per l’edilizia Oggi l’addio a Libano

SEDICO. Una vita nell’edilizia. E per l’edilizia. Una famiglia numerosa e anche un centinaio di operai alle dipendenze, sempre trattati come fratelli. È morto martedì sera Albino De Cian, uno degli imprenditori più importanti della provincia e non solo. Aveva 91 anni e lascia i sei figli Carletto, Vittorio, Gianluigi, Roberto Adriano e l’unica figlia femmina Claudia, l’unica che non ha mai lavorato nell’impresa. Nel pomeriggio, era sembrato a tutti un po’ stanco e, in serata, se n’è andato. Solo un anno fa, aveva perso la moglie.
L’atto di nascita dell’impresa Albino De Cian recita 1975. È figlia di quella del padre Giacomo, che già da diversi anni opera nel territorio provinciale. Albino fa il capocantiere, prima di occuparsi in prima persona di un marchio, che diventerà conosciutissimo, anche per l’attività legata al restauro. È soprattutto verso questa tipologia di lavori che si concentra l’attività dei primi anni. Verso la fine degli anni Ottanta, i sei figli maschi entrano nell’azienda e si assiste a uno sviluppo ulteriore fino a diventare una delle più qualificate realtà a livello regionale. La specialità è la sistemazione delle chiese, basti pensare che da ormai 25 anni è un’impresa di fiducia del ministero per i Beni e le Attività culturali.
Ma le costruzioni con il marchio De Cian si vedono un po’ dappertutto: «Uno dei grandi imprenditori del nostro territorio, che ha saputo esportare le capacità bellunesi anche oltre i confini territoriali», lo ricorda Sergio De Cian, vicino di casa, ex sindaco di Sedico e attuale presidente del San Giorgio calcio, «purtroppo la crisi economica ha portato qualche inevitabile sofferenza, ma continuo a ritenerla una delle imprese più affidabili».
I funerali di Albino De Cian si svolgeranno oggi, alle 15.30, a Libano. (g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi